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Purgatori, torno con Atlantide da Evita a Gheddafi

dal 17 ottobre su La7 alle 21.15 - Storie di uomini e di mondi

  "Approfondire il passato" per confrontarlo con il presente, e vedere se esistono margini di rischio per il nostro futuro. Cosa c'entra Evita Peron e il peronismo con quella parola tanto abusata fino alla nausea, ovvero populismo, non solo in Italia a furia di sentirla ripetere, ma anche nell'America di Trump o in Polonia o in Ungheria? Andrea Purgatori, giornalista, conduttore e sceneggiatore, torna su La7 con la nuova stagione di "Atlantide - storie di umini e di mondi" in prima serata dal 17 ottobre e cercherà di riflettere insieme al telespettatore su alcuni aspetti e argomenti, attraverso documentari inediti e nuove testimonianze, riportando in prima serata gli eventi che hanno cambiato la nostra Storia. Ma Purgatori tiene a fare una premessa: "Attenzione, non è detto per forza di cose che quello che è accaduto ieri o l'altro ieri debba accadere anche oggi: non diamo mai giudizi".

Il primo appuntamento, dal titolo La favola di Evita e l'illusione populista, racconta uno dei primi movimenti populisti a conquistare il potere, il peronismo di Juan Domingo Peron, il generale argentino che catalizzò un enorme consenso popolare con la sua ricetta politica fatta di elementi anche contraddittori: la nazionalizzazione delle banche, le riforme socialdemocratiche, il corporativismo fascista, un forte patriottismo e il legame con la Chiesa cattolica.
"Ripercorreremo anche grazie all'ausilio di immagini storiche e di dati certificati quello che è successo in Argentina - spiega Purgatori - raccontando Evita icona amatissima, il peronismo ma poi quelle che sono state le sue conseguenze: la crisi economica, il golpe e la dittatura militare, i desaparecidos. Abbiamo avuto un'intervista esclusiva a Cristina Alvarez Rodríguez - nipote di Evita e oggi deputata con il Partito Giustizialista - e arriviamo fino alla battaglia delle Nonne di Plaza De Mayo per ritrovare i 'nipoti rubati': i bambini partoriti nelle caserme della dittatura militare dalle oppositrici del regime poi 'desaparecide', affidati segretamente a famiglie di sostenitori della giunta del generale Jorge Videla". Purgatori svela che ci saranno interviste a Horatio Verbitsky, giornalista investigativo argentino che per primo con il suo libro 'Il Volo' portò alla luce la vicenda dei 'voli della morte', gli aerei militari dai quali centinaia di oppositori del regime militare furono eliminati e gettati in mare, e a Marcelo Pineyro - regista e sceneggiatore argentino - produttore del film premio Oscar 'La storia ufficiale'.
Poi una puntata dedicata alla storia di Gheddafi, "lo chiamavano il 'pazzo di Tripoli' - ricorda Purgatori - per quel suo modo di parlare in continuazione, ma ha anche fatto accordi economici considerevoli come quello della campagna elettorale di Sarkozy. Era il 'miglior nemico' dell'Italia, avversario dell'Occidente e protettore dei terroristi, ma poi tutti scendevano a patti con lui: da Blair fino a Berlusconi. Spazio al giallo della sua sua uccisione dopo che ha governato per 40 anni. Poi c'è l'ondata migratoria, non dimentichiamolo, non a caso il mio servizio parte da un luogo simbolo, Lampedusa". La nuova stagione di Atlantide racconterà la notte di Sigonella del 1985 che scatenò la crisi diplomatica tra Italia e Stati Uniti; la tragedia della Moby Prince del 1991 che causò la morte di tutte le persone a bordo del traghetto, tranne una, il mozzo Alessio Bertand che ha rilasciato un'intervista esclusiva a Purgatori. "E' la prima volta che parla, lo ha fatto solo quando ha deposto davanti alla commissione d'inchiesta, poi il silenzio assoluto. E ancora parleremo di Tangentopoli con l'inchiesta Mani Pulite, il protagonismo dei giudici, una classe dirigente alla sbarra, i partiti tradizionali in crisi; si ripercorrerà poi la stagione degli Anni di piombo che ha provocato centinaia di morti, ma su cui ancora oggi rimangono coni d'ombra da illuminare. E ancora, una biografia del boss del cartello di trafficanti di droga di Sinaloa, El Chapo, e la mafia dei Corleonesi". "Il nostro - conclude Purgatori - è un programma che usa un linguaggio accessibile a tutti, chiaro, diretto, con immagini da seguire come un film per non far annoiare chi ci segue, ma in cui le storie sono autentiche come i testimoni che abbiamo incontrato".
   

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