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Legion, seconda stagione più folle e adrenalinica

Dal 4 aprile su Fox a 24 ore da Usa torna serie targata Marvel

Dieci nuovi episodi che si preannunciano ancora più folli di quelli dello scorso anno, in cui assisteremo anche al ritorno del malvagio Re delle Ombre.

   Ispirata ad uno dei protagonisti dei fumetti Marvel, Legion, la serie tv con il mutante David Haller (Dan Stevens - Downton Abbey, La Bella e la Bestia), torna sugli schermi di FOX (Sky, 112) con la sua seconda stagione dal 4 aprile il mercoledì alle 21, a sole 24 ore dalla messa in onda negli Stati Uniti. Secondo alcuni critici americani è "l'esperienza più vicina a una droga psichedelica senza averla consumata".

David Haller è un giovane uomo a cui è stato diagnosticato nella prima stagione un disturbo schizofrenico e che dopo un tentato suicidio viene rinchiuso in un istituto psichiatrico. In realtà David è un potentissimo telepate (figlio di un importante X-Men), dotato di personalità multiple - ognuna con enormi poteri di alterazione della realtà - sulle quali non ha nessun controllo. Nella clinica incontra Syd (Rachel Keller), la cui pelle non può essere toccata da nessuno, pena lo scambio di personalità. Grazie a lei David riesce a prendere consapevolezza della sua natura di mutante e a fuggire dall'ospedale psichiatrico. La prima stagione si era conclusa con molti interrogativi e il principale riguardava il Re delle ombre, il parassita alieno che aveva infestato le personalità multiple del protagonista.

 Legion è scritto e prodotto dal talento multiforme di Noah Hawley, già vincitore di un Emmy per la serie antologica Fargo (quarta è in preparazione) e fra poco anche regista cinematografico con 'Pale Blue Dot' (nel cast Natalie Portman e Jon Hamm). Hawley affronta il genere supereroi cercando di dar vita a qualcosa di nuovo e inaspettato per un pubblico affezionato da decenni all'universo cinematografico della Marvel.

   Legion non potrebbe essere più lontana da quella tradizione: in luogo dell'azione e dei classici superpoteri si mettono in scena le avventure degli X-Men scambiando i piani temporali e distorcendo la realtà, senza paura di osare e sperimentare. Influenzato dallo stile visionario di Stanley Kubrick (alcune scene ricordano i corridoi dell'astronave di 2001: Odissea nello spazio) e Terrence Malick, Hawley afferma di essersi ispirato ai lavori di David Lynch (la domanda "siamo nel passato o nel futuro?" riecheggia sia in Legion che in Twin Peaks) e anche a Lewis Carroll, facendo immedesimare lo spettatore nel protagonista in modo da condividere la sua confusione mentale che dà spunto a storie all'interno di altre storie, come in Alice nel paese delle meraviglie. Non c'è da stupirsi se dopo il personaggio nella prima stagione nominato "il bambino più arrabbiato del mondo", nei nuovi episodi troveremo gatti parlanti e minotauri in carrozzina.

Nel primo episodio della seconda stagione il Re delle Ombre, diventato Farouk nella sua nuova incarnazione (Navid Negahban, Homeland), sta infettando la popolazione con uno strano morbo che induce il battito compulsivo dei denti. Quando Farouk minaccia David dicendogli che sta per arrivare la "fine di ogni cosa" gli ricorda che la sua storia con Syd è in pericolo, perché "lei vive nel futuro che tu stai per distruggere" e l'amore non potrà certamente salvarli. La musica di Legion è uno degli aspetti più originali e apprezzati della serie: Hawley ricerca uno stile sulla falsariga dell'album The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd (il nome del personaggio di Syd è un omaggio al Syd Barrett), l'ideale sottofondo musicale per descrivere le schegge mentali impazzite del protagonista. Importante anche l'influenza degli Who: Hawley descrive l'universo della serie come un incrocio tra le atmosfere di Arancia meccanica e di Quadrophenia, album che racconta la storia di un ragazzo affetto da disturbi della personalità; il loro brano Happy Jack è stato anche usato per introdurre il protagonista nella scena iniziale della prima stagione. Fra le altre suggestioni musicali di Legion i Radiohead e i T-Rex, senza dimenticare il Bolero di Ravel sulle cui note era stata girata una delle scene più inquietanti della serie.

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