MILANO - I muri si mettono a tremare quando Ghali decide di alzare al massimo il volume del suo nuovo singolo 'I Love You', presentato in anteprima nazionale a una sessantina di detenuti e detenute under 25 del carcere di San Vittore. E in tanti si alzano per ballare la canzone che il rapper 26enne ha definito "una lettera d'amore a un carcerato immaginario": un amico, un fratello, oppure un genitore come è stato per lui. "Ho ricordi molto forti di quando da piccolo venivo a trovare mio padre che era recluso qui", ha raccontato.
"E' stato proprio il figlio di un altro detenuto a farmi scoprire che cos'è la beatbox (una tecnica che consiste nel riprodurre i suoni di una batteria con la bocca, ndr)". Prima che inizi la presentazione, alla rotonda dove convergono i raggi del casa circondariale, Ghali rimane per alcuni minuti tra il pubblico. Ride, scherza, abbraccia, a suo agio tra i ragazzi e le ragazze che ha frequentato nei giorni scorsi. Tra loro c'è anche Karim, la cui intervista, pubblicata sul canale youtube del rapper, conta già centinaia di migliaia di visualizzazioni. "Passare il tempo con te in questi giorni è stato speciale", sono le parole che gli rivolge un ragazzo tunisino. La nuova canzone del giovane, nato e cresciuto a Baggio, nella periferia di Milano, da genitori tunisini uscirà questa notte, a un anno esatto da 'Cara Italia', singolo triplo platino con un video che conta oltre 107 milioni di visualizzazioni. Ma 'I Love You', dice Ghali, non è solo una canzone, bensì un progetto "per fare comunicare il carcere con il mondo esterno". L'intento si vede già dalla copertina del singolo: oltre all'immagine del moonwalk, il noto passo di danza di Michael Jackson, uno dei suoi artisti preferiti, si vede una palla stroboscopica legata a una caviglia, e una fitta vegetazione dietro le sbarre. "Le piante rappresentano la voglia di vivere, di prosperare e di ballare che c'è in cella".
Sullo schermo vengono mostrate le immagini del murales con scritto "La musica libera tutti" realizzato a San Vittore da Ghali e dall'artista napoletano Jorit. Una parte dell'opera verrà messa all'asta e il ricavato andrà a un'associazione di giovani e donne di San Vittore. "E' stato un anno di grandi soddisfazioni - ha detto - per questo ho pensato di sfruttare questa attenzione. Volevo prendere le facce di questi ragazzi, le loro storie, e portarle fuori da qui".