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Nelle nostre vite 18 ore musica a settimana

Report globale IFPI, in classifiche dominano artisti nazionali

(ANSA) - ROMA, 9 OTT - Ascoltiamo quasi 18 ore di musica a settimana, prevalentemente in macchina e tramite streaming; e a dominare le classifiche dei diversi Paesi sono i cantanti e le band "locali". E' il quadro disegnato dal Music Consumer Insight Report 2018, studio sulle abitudini di consumo degli ascoltatori tra i 16 e i 64 anni nei principali 20 mercati nel mondo (rappresentano il 91.3% dei ricavi del mercato musicale globale nel 2017), rilasciato dall'Ifpi (International Federation of the Phonographic Industry) e condotto da AudienceNet. Emerge dunque che la musica è parte integrante della nostra vita: in media, ogni utente consuma musica per 17,8 ore a settimana (e l'automobile è il luogo dove viene fruita maggiormente). E lo streaming è onnipresente: l'86% degli utenti utilizza servizi di streaming on-demand e il 57% utilizza servizi di streaming audio a pagamento. In Italia il 59% degli utenti attivi online usa servizi di video streaming musicali (il 49% su YouTube, il restante 10% su altri siti di video streaming), il 17% utilizza un servizio di audio streaming a pagamento e il 24% utilizza un servizio audio streaming gratuito. Il 94% dei consumatori tra i 16 e i 24 anni ascolta musica attraverso uno smartphone e il 52% di loro utilizza un servizio streaming a pagamento. Il repertorio locale la fa da padrone, anche se alcuni generi specifici, come il K-Pop coreano e la Música popolare brasiliana iniziano a trovare un pubblico più ampio a livello mondiale. Dato che vale anche per l'Italia dove gli artisti nazionali pesano per il 57,5%, insieme a pop (60,3%), rock (59,3%) e musica cantautoriale (49,8%). In forte espansione nei giovanissimi (16/24 anni) l'hip-hop e il rap/trap, che hanno una penetrazione del 51,4%, il più alto picco tra le fasce d'età. "Quest'anno il Music Consumer Insight Report svela come la musica registrata sia parte integrante della vita dei fan in tutto il mondo: continua a essere fruita attraverso formati, generi e tecnologie differenti, diventando sempre più accessibile. Tuttavia, il report analizza anche le sfide che il comparto musicale continua ad affrontare - sia nell'evoluzione della violazione del copyright, sia nel mancato raggiungimento di un'equa remunerazione da parte di alcuni servizi di user-upload. I politici di tutto il mondo hanno esaminato attentamente queste problematiche e stanno agendo per affrontarle", ha commentato Frances Moore, CEO di IFPI. Dal report emerge anche che i mercati musicali ad alto tasso di crescita registrano un elevato utilizzo di licenze: sia in Cina che in India, ad esempio, il 96% dei consumatori ascolta musica tramite servizi legalmente licenziati dagli aventi diritto. Inoltre, i servizi di user upload continuano a dominare i consumi: quasi la metà (47%) del tempo passato ad ascoltare musica on-demand viene trascorso su YouTube. La violazione del copyright resta ancora un tema significativo: più di un terzo dei consumatori (38%) ottiene musica attraverso metodi illegali, di cui lo stream ripping è il più utilizzato (coinvolge il 32% degli utenti).

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