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Max Gazzè, opera sintonica per capire l'uomo

Il debutto di Alchemaya al Teatro dell'Opera di Roma, sold out

C'è Max, c'è Maximilian, ma soprattutto c'è Massimiliano in Alchemaya, il nuovo progetto live di Gazzè, che ieri sera, 3 aprile, ha debuttato in un Teatro dell'Opera di Roma sold out. Un progetto ambizioso e visionario per la sua (prima) opera "sintonica" che mette insieme la Bohemiam Symphony Orchestra di Praga (diretta da Clemente Ferrari) e i sintetizzatori. "C'è molto di me in questo spettacolo - racconta il cantautore nei camerini, al termine di due ore e mezzo di spettacolo che ha sorpreso il pubblico, lo ha prima intimidito e poi trascinato in un viaggio alla scoperta dell'uomo -: ci sono 20-30 anni di studi, indagini e approfondimenti storici e filosofici. Nella prima parte, molto strutturata, ho cercato di raccontare una storia, un percorso che parte dalla pre-genesi. E mi piaceva affrontare il concetto di creazione dell'uomo per arrivare a capire cosa è davvero, la sua vera essenza, il suo slancio verso il divino, la sua coscienza. Con musiche a tema, in una sorta di concept, un Yellow Submarine che invece di stare sotto l'acqua, vola alto". E un po' si stupisce anche lui di aver portato le contaminazioni pop su un palco come quello del Costanzi. "Un posto sacro. Chi l'avrebbe mai detto?".
Musiche originali alternate a narrazioni, lette da una voce d'eccezione come quella di Ricky Tognazzi, che citano Giordano Bruno, la Bibbia, le tavole sumeriche, i manoscritti di Qumran: un viaggio onirico e spirituale, sottolineato dall'esecuzione magistrale dei 50 maestri d'orchestra che accompagnano e sostengono il cantautore, il quale per una volta ha abbandonato il basso per metterci "solo" la voce. "Niente cori, niente strumenti: ho puntato a scarnire, a decostruire. Insieme al direttore Ferrari abbiamo lavorato tanto sugli arrangiamenti, sulla scrittura. Una grande fatica: diciamo che il 10% è stata ispirazione, il 90% traspirazione", scherza Gazzè che nella seconda parte dello spettacolo ha invece regalato agli spettatori (tra i quali non potevano mancare i colleghi e amici di sempre Daniele Silvestri, Niccolò Fabi e Carmen Consoli), che al termine lo hanno omaggiato con una lunga standing ovation, una rivisitazione di alcuni dei suoi brani più famosi, sempre in chiave sinfonica. Da Il solito sesso a Il timido ubriaco, passando per Sotto casa e La vita com'è. "Canzoni che sono state spogliate e ricomposte: in Cara Valentina c'è Mozart, l'intro di Ti sembra normale è Cuore matto", fa notare ancora. La sorpresa sono stati anche due inediti, Se soltanto e Un brivido a notte. "Mentre scrivevo Alchemaya, una gestazione iniziata a settembre, è venuta fuori anche qualche canzone nuova. Tre finiranno nel disco di Alchemaya, che da domani cominceremo a registrare. Un disco doppio che ripercorrerà il live e che mi piacerebbe fosse ascoltato dall'inizio alla fine, senza salti. Non mi preoccupo se Alchemaya piaccia o non piaccia, per me ha un senso ed è quello l'importante". Dopo l'anteprima a Spoleto e il debutto a Roma, Alchemaya toccherà Firenze l'8 aprile, Napoli il 10, Milano l'11 e il 12, Padova il 13 e Torino il 14.
   

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