(ANSA) - MILANO, 24 MAR -La Scala apre con 'La cena delle beffe' un ciclo dedicato alle opere del verismo finora poco, se non mai, rappresentate regolarmente a Milano, con l'esclusione di Pagliacci e Cavalleria rusticana. La regia di questo lavoro di Umberto Giordano, rappresentato al Piermarini solo per la prima mondiale diretta da Arturo Toscanini nel 1924, è stata affidata a Mario Martone, regista teatrale e cinematografico che a Milano ha già firmato proprio Pagliacci e Cavalleria rusticana. Dopo aver ascoltato la musica, ha deciso di ambientare il dramma, che il libretto e il dramma teatrale originale di Sem Benelli prevedevano nella Firenze medicea, nella little Italy di New York negli anni '20. "Mi dispiace se qualcuno troverà strano che una roncola diventi una mazza da baseball - ha detto - ma la violenza tenuta nella sintesi dell'opera dice qualcosa ed è interessante che lo dica al di là del contesto storico", in un "contesto riconoscibile" come quello che si ritrova nei film di "Coppola e Scorsese". Insomma l'opera incontra il Padrino o Goodfellas per raccontare un ambiente violento, vendicativo, diviso in schieramenti. Il motivo per cui quest'opera viene raramente rappresentata "non è la musica", ha assicurato il direttore Carlo Rizzi, perché si tratta di una partitura "armonicamente molto moderna", con anche uno strumento unico, la fonospira, che cerca di rendere il rumore degli anelli della tenda che si spostano quando Neri dice di volersi nascondere lì. Il vero motivo è la difficoltà che richiede ai cantanti, in particolare al tenore. "Dopo tre giorni di prove continue sono lesso - ha ammesso Marco Berti, che interpreta il protagonista Giannetto -. Quest'opera è come due Andrea Chenier: tanta roba tutta concentrata in un'ora e mezza". Del risultato raggiunto però è soddisfatto. "Probabilmente questo lavoro meriterebbe un Dvd" ha aggiunto Leonardo Caimi (Gabriello). Intanto a corredo dell'opera, che debutterà il 3 aprile, ci sarà un cartellone di eventi collaterali: una rassegna cinematografica con quattro film di Martone alla Cineteca di Milano-Spazio Oberdan, un incontro con il regista, un incontro alla Nuova Accademia di Belle Arti con la scenografa Margherita Palli che ha ideato l'edificio di tre piani di Little Italy (che all'epoca era nella zona di Harlem) in cui si svolge la vicenda e anche la proiezione alla Scala del film 'La cena delle beffe' di Alessandro Blasetti del 1942. L'obiettivo è di coinvolgere altre istituzioni culturali di Milano in occasione delle opere più importanti del cartellone. "Questo progetto fa parte di una sfida - ha concluso il sovrintendente Alexander Pereira - portare il verismo, che è una parte della tradizione italiana, alla Scala nei prossimi anni". (ANSA)