TORINO - Alla vigilia dell'apertura del Salone del Libro di Torino, il 10 maggio al Lingotto, arrivano dati lievemente positivi per il mercato del libro e si arresta il calo dei lettori. Nei primi 4 mesi del 2018 (fino al 21 aprile) si registra una crescita del +0,4% nelle vendite a valore (escluso Amazon) nei canali trade (librerie, GDO, store-on-line). E' quanto si rileva dai dati Nielsen per l'Associazione Italiana Editori. Ma, considerando anche Amazon, le vendite a valore nel primo quadrimestre potrebbero essere vicine a un +1,5%, secondo le stime dell'Ufficio studi dell'Associazione Italiana Editori. I lettori si confermano essere il 62% dei 14-75enni in Italia.
"Un segno + in linea con quello del 2017 nel corrispondente periodo dell'anno e un trend positivo che continua" ha sottolineato il presidente di AIE, Ricardo Franco Levi. "Secondo le stime di AIE si accentua la crescita (a due cifre) dell'e-commerce del libro fisico mentre si conferma la flessione nella vendita di libri di varia nella grande distribuzione organizzata e si registra qualche difficoltà anche nelle librerie, indipendenti e di catena". Buoni i segnali anche sul fronte della lettura, sottolinea Levi: "Il calo dei lettori sembra essersi arrestato nel 2018 sui valori dello scorso anno. I lettori sono il 62% in Italia, secondo i dati dell'Osservatorio AIE sui consumi culturali, che realizziamo in collaborazione con Pepe Research. Un dato in linea con quelli più recenti di Istat, che però si fermano al 2017".
"Segnali - ha proseguito Levi - che ci confermano che il nostro mercato si sta stabilizzando e mai come ora ha la necessità di sviluppare politiche per la lettura che ci aiutino ad allargarlo e a renderlo ancor più internazionale, facendo al tempo stesso crescere il Paese. Non ci sarà ampliamento del mercato del libro - l'unica, autentica, forte garanzia per la salute e lo sviluppo delle nostre imprese editoriali -, se non ci sarà un innalzamento dei livelli di istruzione, di cultura e, infine, di lettura degli italiani, a partire dalla scuola". "Sono certamente necessarie - spiega Levi - politiche di supporto alla filiera (come ad esempio il tax credit per le librerie) e ai consumatori. Ma la priorità per tutti noi deve essere la lettura, a partire dalla scuola, come garanzia del futuro di questo nostro Paese".