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Edouard Louis, scrivo per vendicarmi

Il giovane scrittore francese a Roma con 'Storia della violenza'

(ANSA) - ROMA, 13 OTT - EDOUARD LOUIS, 'STORIA DELLA VIOLENZA' (BOMPIANI, PP 171,  EURO 17).

La passione travolgente e poi la minaccia di morte con una pistola. Il giovane scrittore francese Edouard Louis racconta la vera 'Storia della violenza' (Bompiani) che ha subito la notte di Natale 2012 in un libro che in Francia e' diventato un caso mediatico e ha avuto una parte fondamentale nelle indagini. "Non c'e' nulla di inventato. Ho usato la letteratura come uno strumento per trovare la verita'. Per me scrivere e' parlare dell'impossibile, e' un modo di vendicarmi. Il mondo deforma le nostre parole, racconta la propria versione della nostra storia" dice all'ANSA Louis, 24 anni, in questi giorni a Roma.

Gia' diventato un caso da oltre 300 mila copie in Francia con il romanzo 'Farla finita con Eddy Belleguele', racconto autobiografico della vita d'inferno di un ragazzino effeminato preso a sputi a scuola e in conflitto con i genitori nel piccolo borgo di Hallencourt, nella Piccardia dove lo scrittore e' nato nel 1992, torna a parlare di violenza. Ma questa volta lo fa come Edouard Louis non come quell'Eddy Belleguele, il suo vero nome che e' riuscito a cambiare anche all'anagrafe. Neppure Louis comprendeva quello che era successo nel momento in cui lo viveva. Edouard stava tornando a casa alle quattro del mattino, la notte di Natale 2012, quando incontra Reda, ovvero Riadh B., un immigrato algerino, che lo avvicina e lo scrittore lo invita nel suo studio. Parlano, scherzano, Reda gli racconta la sua infanzia, l'arrivo in Francia del padre, in fuga dall'Algeria. Passano la notte insieme, poi Reda tira fuori una pistola, lo minaccia di morte, lo violenta.

Il giorno dopo inizia il procedimento medico-legale. "Perche' mi ha strangolato? Perche' ha cercato di uccidermi?" spiega Louis che non sopporta di sentire la sorella, la polizia e altre persone raccontare questa storia a modo loro. "Non volevo che si appropriassero di quello che era accaduto e la trasformassero, che la storia finisse per identificarsi con la loro versione. E' accaduto cosi' quando sono andato al commissariato e la polizia ha detto: 'Ah! E' un arabo, allora si spiega tutto!'. Questo e' un modo di rubare la mia storia per dire qualcosa che non c'entra nulla". Quando esce il libro in Francia esplode il caso. E' questa volta Riadh ad accusare Louis perche' nel libro lui risulta riconoscibile e questo sarebbe un attentato alla sua presunzione di innocenza e alla sua privacy. E, proprio per questo, sottolinea Louis, "ho voluto raccontare la realta' di chi ha vissuto questa storia" dove, in fondo, la violenza diventa la protagonista principale del libro.

"C'e' cosi' tanta violenza nel mondo a partire dai migranti che muoiono nel Mediterraneo ma la letteratura ne parla poco. Modiano parla della sue passeggiate a Saint Germain des pres e poi si dice che i giovani leggono sempre meno, ma questo accade perche' questa letteratura parla di un mondo in cui non si riconoscono" sottolinea lo scrittore. E incalza: "c'e' tanta gente che e' costretta a vivere nella violenza, a subirla. Non dobbiamo sorprenderci se poi la restituiscono. Reda che mi ha minacciato con la pistola, mi ha rubato l'iphone e l'ipad, io lo detesto. Pero' vediamo tanta gente che vive nel lusso, ricchissima, e molte persone che chiedono l'elemosina. Dobbiamo sorprenderci che ci siano cosi' poche persone che rubano, che ci attaccano. Ho capito, insomma, che la violenza di Reda e' molto piu' grande e antica di lui". Louis e' convinto anche che ci sia "piu' bisogno di sicurezza. La gente dice che e' una parola reazionaria. La sicurezza a cui mi riferisco non e' quella di tipo poliziesco ma sociale mentre Manuel Valls e Francois Hollande non fanno questa differenza".

Non sara' facile ma il modo di risolvere questa situazione, secondo lo scrittore, ci sarebbe: "bisogna ridurre il razzismo, far uscire la gente dalla miseria, lavorare contro l'omofobia. Il terrorista della strage di Nizza era un omosessuale che viveva in modo conflittuale questa sua condizione. Lo stesso Reda, dopo aver fatto l'amore con me, mi ha detto: 'brutto frocio, ti uccido'". Louis sta ora lavorando al terzo romanzo, "il primo - dice - di pura finzione" e scrivendo la tesi di dottorato in filosofia. "Vorrei insegnare - spiega - perche' penso che la solitudine della scrittura non sia una cosa positiva".

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