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Salone Libro, Franceschini lancia intesa Torino-Milano

Spiazza proposta evento unico, il 20 nuovo incontro

(ANSA)  - ROMA, 12 SET - Spiazza tutti il ministro Dario Franceschini lanciando un'intesa sul Salone del Libro con un evento unico nelle stesse date e con un'unica governance, che metta fine alla battaglia partita quest'estate fra Milano e Torino. Dopo le sfide sul periodo, la sede, i contenuti della manifestazione e l'uscita dall'Aie di alcuni editori, si riparte, in un certo senso da zero, con un nuovo incontro fra le parti già annunciato, il 20 settembre. Il primo round oggi al Mibact dove Franceschini nelle vesti di mediatore, affiancato dal ministro all'istruzione Stefania Giannini, ha convocato tutti i contendenti: da una parte il sindaco di Torino, Chiara Appendino e il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, che finora non sono stati disponibili a spostare le date già previste della manifestazione (dal 18 al 22 maggio) e dall'altra il presidente dell'Aie Federico Motta e la nuova società milanese la Fabbrica del Libro spa, che con uno strappo hanno annunciato le date della manifestazione milanese dal 19 al 23 aprile, realizzata d'intesa con la Fiera e con il Comune. Dopo poco più di un'ora di confronto nel Salone del ministro, Franceschini parla già "d'intesa" e spiega: "abbiamo fatto un ragionamento molto sereno più che sulla ricostruzione delle cose che sono avvenute nei mesi passati sulle cose da fare". "C'è l'intesa - dice il ministro - per lavorare per la costruzione di un unico evento che metta insieme Milano e Torino nelle stesse date, che lavori sulla differenziazione di ciò che faranno e che punti ad un'unica governance". Un lavoro "che deve essere molto approfondito" e per questo "ci siamo dati come impegno di rincontrarci martedì prossimo nel pomeriggio. Da qui ad allora ci sarà un approfondimento sia su come può avvenire questa differenziazione di funzioni di un unico evento su due sedi, sia anche da un punto di vista giuridico rispetto a soggetti che ci sono già". "Un passo avanti importante" lo definisce il ministro Giannini e precisa: "è l'inizio di uno studio su come e in quali forme si potrà arrivare, ci auguriamo, a questo tipo di intesa". Finito il tavolo, si allontana rapidamente il presidente dell'Associazione Italiana Editori, Federico Motta, e poco dopo arriva una breve dichiarazione: "la nostra decisione dipenderà dal lavoro che verrà fatto nei prossimi giorni. Il ministro ci ha invitato a trovare un punto di incontro: è evidente che lavoreremo in questo senso". Anche il sindaco di Torino Appendino, che prima di entrare aveva annunciato ai giornalisti un incontro domani con il sindaco di Roma, Virginia Raggi, se ne va velocemente. Si ferma invece un soddisfatto Chiamparino che sottolinea: "come a volte succede, come dicevano i latini, ex malo bonum, cioè dal male nasce il bene". E aggiunge: "staremo a vedere l'esito del lavoro che faranno le quattro persone designate e ci rivedremo martedì prossimo, però sono fiducioso. Noi abbiamo designato Massimo Bray, che è presidente incaricato della Fondazione Salone del Libro". Mentre il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parla di "primo round. La decisione finale e poi l'organizzazione spetterà agli editori". Sfumature diverse, che si collocano anche fuori dal Mibact, nelle prime reazioni degli editori dal presidente e amministratore delegato del Gruppo Gems, Stefano Mauri, che lo considera "un passo nella direzione giusta" e poi chiarisce che "bisogna approfondire chi fa cosa, ma è già tanto adesso avere un obiettivo comune" a Giuseppe Laterza che applaude all'iniziativa del ministro Franceschini. "Si riparte da zero - dice Laterza - grazie a un atto del ministro che ha richiamato tutti alle loro responsabilità, da Mondadori al più piccolo editore di poesie. Ogni tanto la politica dà il meglio di sé". Mentre per Sandro Ferri della e/o, che fa parte dei 70 editori 'ribelli', "restano dei dubbi fortissimi" in una situazione che "resta molto confusa" e chiede che il ministro "ascolti anche la nostra opinione".

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