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Orecchie, quando la commedia è 'love budget'

Pluripremiato film di Aronadio arriva in sala 18 maggio

Un professore precario si sveglia una mattina con un fastidioso fischio alle orecchie e un biglietto sul frigo, che annuncia la morte del suo amico Luigi. Il problema è che lui, questo Luigi, non sa proprio chi sia. Parte da qui la folle giornata di ''Orecchie'', commedia, tutta in bianco e nero e ricca di cammei, scritta e diretta da Alessandro Aronadio, che dopo aver vinto premi a Venezia, al Monte-Carlo Film Festival de la Comédie e al Bif&st 2017, arriva il 18 maggio in sala, distribuita da 102 Distribution in 30 copie.

Un film low budget, prodotto da Costanza Coldagelli per Matrioska con 150 mila euro grazie a Biennale College, anzi, ''love budget, proprio per l'impegno di tutti - racconta il regista, alla sua seconda prova dopo Due vite per caso - Sapevo sin dall'inizio che per come l'immaginavo non sarebbe mai potuta essere una commedia realizzabile per vie produttive canoniche. Ma non immaginate nulla di 'selvaggio': abbiamo girato tre settimane, con orari canonici''.

Protagonista, Daniele Parisi, formazione teatrale e al suo primo film, che in una girandola di suore invadenti, dottori sadici, star dell'hip pop filippine e fidanzate dentiste come Silvia D'Amico, per una lunghissima giornata tenterà di risolvere i due problemi che l'attanagliano: il fischio all'orecchio e la morte dell'amico che non ricorda. Con lui, il prete Rocco Papaleo, Ivan Franek, Andrea Purgatori (in veste di attore, in attesa di vederlo anche in ''1993''), Massimo Wertmuller, Francesca Antonelli e tre signore del teatro come Pamela Villoresi, nei panni della mamma fidanzata con un artista di strada; Milena Vukotich, moglie di un professore stregato dai videogiochi; e Piera Degli Esposti, direttrice di giornale che vorrebbe '''rallegrare' la cultura con un settimanale da 'godere' in altro modo - dice - E chissà che questo non si faccia già''. '

'Volevo un on the road a piedi lungo un giorno attraverso Roma - prosegue Aronadio -. Spesso si è detto che Orecchie sia un film grottesco, ma è la vita intorno a noi che è grottesca. Anzi, per me è un film iperrealistico. E' un racconto di storie e personaggi cui ormai siamo abituati, con un protagonista (nel film senza nome ndr) che deve prendere una direzione e tassello dopo tassello costruisce una sua immagine. Ma è sbagliata e per questo entra in frizione con il mondo''. ''E' un essere assolutamente razionale - aggiunge Parisi - Ma proprio questo suo 'fermo' mentale lo porta a non godersi la vita, la semplicità delle cose. Mi fa ridere il suo rapporto con il mondo, con la Sanità, anzi, l'insanità. Certo, se vedessimo la vita come lui non passeremmo un pomeriggio divertente''. Il tentativo, aggiunge Aronadio, ''era partire da un cosa piccola che come per un effetto valanga portasse il protagonista verso temi più grandi: amore, Dio, Totti''. ''Invece che di 25 commedie inutili - esorta Purgatori - il cinema italiano avrebbe bisogno di 5 commedie intelligenti, come questa. E' l'nico modo per restituire al pubblico il diritto a sorridere e ragionare''. Intanto Aronadio sta già scrivendo il suo terzo film. ''Ora però - conclude - basta 'love' budget''.


   

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