Il microcosmo di un'auto finisce per ospitare un rapporto di coppia vissuto con l'acceleratore, in cui i due protagonisti, nell'arco di una notte, "si conoscono, si annusano, tirano fuori i rispettivi difetti, litigano e si riprendono". Così Matilde Gioli descrive il film di cui è protagonista con Matteo Martari, 2Night, dramedy di Ivan Silvestrini, ambientata in una Roma notturna, che dopo il debutto alla Festa di Roma in Alice nella città, esce il 25 maggio con Bolero.
L'attrice milanese, laureata in filosofia, lanciata da Paolo Virzì ne Il capitale umano, è reduce dall'enorme successo della fiction di Rai1 Di padre in figlia. "Si sente un po' la differenza rispetto al cinema - racconta sorridendo -. Ora tante signore mi fermano per strada, chiamandomi Elena, e mi chiedono cosa ho fatto, come fossi stata io a rimanere incinta a 16 anni e ad aver abbandonato le figlie... Manca solo lo scappellotto". Protagonisti di 2night sono due personaggi, di cui non conosciamo i nomi: lui (Martari che vedremo nella seconda serie di Non uccidere e nei panni di un attore italiano in Le Redoutable di Michel Hazanavicius, in gara a Cannes), dirigente d'azienda un po' timido, e lei (Gioli), giovane donna che vive con libertà i propri sentimenti. Si incontrano in un locale romano, si piacciono e se ne vanno insieme, con destinazione la casa di lei. Ma arrivare, e soprattutto, trovare parcheggio, sarà molto più complicato del previsto. Quella di Silvestrini è la versione italiana di un film israeliano del 2011 che ambientava la storia a Tel Aviv.
Il cineasta, già regista di web series e del thriller Monolith, girato negli Usa, ha realizzato 2night in due settimane con appena 140 mila euro. "Ho apprezzato la possibilità di fare film antiromantico - spiega Silvestrini - di raccontare una promiscuità che non si sviluppa, parlare di sentimenti senza per forza dover immaginare una canonica vita insieme". Per Matilde Gioli "oggi i ruoli di uomo e donna sono più confusi. La ragazza del film un po' mi assomiglia. Anch'io entro nei rapporti un po' a gamba tesa, parlo sempre, ho una curiosità esagerata, un po' invadente. Il personaggio rappresenta la donna di adesso che vuole essere libera ma richiede anche tanta attenzione". Condizione non facile, visto che oggi "mi pare la galanteria si sia perduta". Come attrice, amerebbe "interpretare un personaggio completamente opposto a me. Io sono capitata per caso a fare l'attrice, anche se ora amo questa professione. Finora per recitare ho attinto alla mia esperienza. Mi piacerebbe vedere cosa sarei in grado di fare nei panni, ad esempio, di una donna introversa, che non agisce per istinto, magari in epoche molto lontane, come il medioevo".
Intanto la vedremo, fra gli altri, in Alice non lo sa di Diego Amodio che dovrebbe essere pronto per settembre: una commedia amara al femminile, "su una donna prossima al matrimonio (Violante Placido) che ha intorno le amiche (tra le altre interpreti, Paola Minaccioni e Claudia Pandolfi) e la sorella minore che sono io. Un'occasione in cui viene fuori la cattiveria del gruppo". 'Achtung Baby' di Andrea Tagliaferri è "invece un noir molto cupo, con tre protagonisti, due fratelli che hanno un rapporto al limite dell'incestuoso e il mio personaggio". Mentre La casa di famiglia di Augusto Fornari, "che devo ancora girare, è una commedia molto piacevole, che ha nel cast, fra gli altri, Libero de Rienzo e Stefano Fresi".