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Netflix resusciterà il capolavoro perduto di Orson Welles

'L'altra parte del vento' progettato nel 1970 e mai compiuto

L'annuncio è stato dato direttamente dal guru di Netflix, Ted Sarandos, spiazzando voci e ripetuti tentativi fin qui rimasti alla fine senza successo: sarà il gigante dell'intrattenimento digitale, il gruppo Netflix (sempre più impegnato direttamente nella produzione di contenuti cinematografici per la Rete) a far rivivere il capolavoro incompiuto di Orson Welles "The Other Side of the Wind".

Progettato dal genio di "Quarto potere" dal 1970 e girato a intervalli nei sei anni successivi con la complicità di personaggi piccoli e grandi della Hollywood degli anni '70 (dal protagonista John Huston all'"allievo" Peter Bogdanovich, da Dennis Hopper a Susan Strasberg, da Paul Mazursky a Claude Chabrol), il film era stato concepito come un atto d'amore per il cinema indipendente e una maledizione verso il dio denaro che, nella mecca del cinema, soffoca l'ispirazione e costringe gli autori a indegni patti col diavolo. Di tutto il materiale girato, tra molti infortuni tecnici e crisi finanziarie visto che Welles lo produceva da solo in mancanza di veri finanziatori, solo 45 minuti furono alla fine montati dal regista. Che però aveva le idee più che chiare e, come sempre, seguiva uno schema segreto, di fatto inaccessibile per chi non avesse perfetta padronanza del copione e delle sue invenzioni creative: un metodo sperimentato più volte dopo che in diverse occasioni, da "L'orgoglio degli Amberson" a "L'infernale Quinlan", i produttori avevano fatto scempio della scrittura originale di Welles.

Di fatto però, alla sua morte nel 1985, l'impresa risultava arenata e i molti rulli di pellicola girata vennero smembrati in infinite cause ereditarie tra la figlia Beatrice e l'ultima compagna, Oja Kodar. La parte montata di "The other side of the wind" restò conservata alla Cineteca di Monaco insieme a tanti altre parti non montate e si vide - tra l'altro - al Festival di Locarno nel quadro della grande retrospettiva Welles voluta nel 2005 dall'allora direttrice Irene Bignardi. Negli anni si è parlato spesso di riportare il film perduto al tavolo di montaggio, seguendo le indicazioni di Welles e Peter Bogdanovich si era candidato nel 2010 come fedele depositario dell'idea del Maestro. Oggi non è ancora però ufficiale chi firmerà la nuova edizione (definitiva?) e se l'autore di "Paper Moon" sarà coinvolto. Protagonista della storia è il vecchio regista, J.J. "Jake" Hannaford, ormai sul viale del tramonto, che sta per girare un film a basso costo, pieno di nudi, estremista, rivoluzionario. Il regista, anche se eterosessuale, si scopre attratto dal suo protagonista mentre nella sua villa ruota una fiera di amici, postulanti, falsi produttori e giornalisti. Tutto il racconto è condensato in una notte mentre l'ombra della morte accompagna il sogno e l'incubo del vecchio regista.

Come dichiarato da Joseph McBride che interpreta il ruolo di Mr. Pister, il film, "mentre affronta la tematica dell'omosessualità, cerca anche di spiegare la visione di Welles nei riguardi del rapporto tra attore e regista, ossia tra "uomo" e "Dio". Questo film - dice McBride - è l'"8 e 1/2 di Welles, una meditazione sull'arte e il mestiere del cinema", ma anche un'accusa al vetriolo sui meccanismi dell'industria dell'intrattenimento a cui Hannaford si ribella in nome della libertà creativa. Risale al 2015, in occasione del centenario della nascita del regista, l'ultimo annuncio ufficiale su un accordo tra gli eredi per resuscitare il film mai visto. Ma nonostante un'iniziativa di crowfunding e la volontà di molti dei sopravvissuti e appassionati di Welles non si è mai riusciti a procedere. Adesso sembra invece la volta buona.

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