(ANSA) - CHIARI, 27 OTT - Dagli appuntamenti sul mondo dei
book influencer organizzati con il Centro di Ricerca Europeo
Libro Editoria Biblioteca (Creleb) dell'Università Cattolica di
Brescia e i Master Professione Editoria e BookTelling agli
eventi in memoria dei 700 anni dalla morte di Dante, e poi i
tantissimi appuntamenti di approfondimento in collaborazione con
le realtà clarensi, come la Biblioteca Civica Fausto Sabeo e la
Rassegna della Microeditoria, per 365 giorni di valorizzazione
della lettura: è stato un anno entusiasmante e impegnativo
quello appena trascorso, che ha visto Chiari impegnata nel ruolo
importante di Prima Capitale Italiana del Libro, dopo la nomina
il 18 ottobre 2020. Un titolo, frutto del lavoro di tanti anni
svolto direttamente sul territorio stringendo sinergie e creando
reti per diffondere la lettura e i libri e renderli veri
strumenti di accrescimento culturale e di democrazia, che la
città ha onorato nonostante le difficoltà anche nei duri mesi
della pandemia. Tante infatti sono state le occasioni per stare
accanto a una comunità ferita e garantire comunque anche nel
lockdown un'offerta culturale valida attraverso videoletture di
favole, racconti e molto altro diffuso sui social. "Sembra
passato molto più di un anno da quello scorso 18 ottobre:
ricordo ancora l'emozione per il riconoscimento importante alla
città e il senso di responsabilità per attualizzare i progetti
che fino a quel giorno erano rimasti nel cassetto, ma che
finalmente avevano la giusta cornice per essere realizzati - ha
commentato Chiara Facchetti, assessore alla Cultura del Comune
di Chiari - È stato un grande lavoro di squadra: sia il percorso
che ci ha portati qui, sia il palinsesto che abbiamo creato in
itinere durante un anno sicuramente non facile per
l'organizzazione di eventi". In previsione di Brescia Bergamo
Capitali della Cultura 2023, a Chiari ora si sta lavorando per
creare sul territorio tutte le condizioni utili a continuare a
promuovere la lettura e la scrittura. (ANSA).