"Dall'esterno non sembra un edificio, ma un giardino sospeso inventato da un alieno": l'architetta Liz Diller parla dello Shed, la sua ultima creazione, che il 5 aprile aprirà al pubblico creando una cerniera tra la High Line e i nuovi Hudson Yards. "Un luogo per l'invenzione, la curiosità e il rischio", ha detto il CEO Dan Doctoroff, presentando alla stampa il nuovo centro per le arti e l'avanguardia concepito nel 2008 - l'anno del grande crack di Wall Street quando tutto sembrava impossibile - come "istituzione anti-istituzionale pensata per un futuro che ancora nessuno avrebbe potuto immaginare".
Il mondo delle arti di New York si sposta dunque sempre di più verso l'Hudson e lo fa all'insegna di tre valori: flessibilità, futuro e impegno civico. I prezzi di ingresso, per buona parte della programmazione, saranno alla portata di tutti. Il Gotha dell'arte, del teatro, della danza, della poesia, del cinema, della musica classica e del pop si è mobilitato per tenere a battesimo l'edificio avveniristico disegnato da Diller Scofidio + Renfro in collaborazione con il Rockwell Group: "Volevamo un edificio in grado di creare parità tra tutte le forme artistiche, senza più distinzioni tra arte alta e arte bassa", ha detto il direttore Alex Potts, arrivato allo Shed dopo esser stato al timone della Park Avenue Armory e del Manchester International Film Festival. Le combinazioni sono imprevedibili, dinamiche come le trasformazioni degli spazi dello Shed per accogliere performance e installazioni di ogni genere.
Si comincia il 5 aprile con la serie di cinque concerti "Sountrack of America" concepita e diretta dal regista Steve McQueen con Quincy Jones e Maureen Mahon per celebrare l'impatto della musica afro-americana dalle origini a oggi attraverso performance di una nuova generazione di artisti. Poi due prime mondiali: Reich Richter Pärt, una installazione che coniuga musica e arte di Steve Reich, Gerhard Richter e Arvo Pärt e Norma Jean Baker of Troy, performance parlata e cantata scritta dalla potesea e classicista Ann Carson con Ben Whishaw di "A Very British Scandal" e la soprano Renee Fleming. Due piani di gallerie, un teatro da 500 posti, una sala multiuso per performance che siede 1250 persone più 2000 posti in piedi, spazi per le prove e installazioni e uno spazi per eventi all'ultimo piano convinta del Vessel hanno un costo: oltre mezzo miliardi di dollari, tra edificio, organizzazione e programmi. "New York ha oltre 1200 istituzioni culturali. Abbiamo voluto dare a New York qualcosa che finora non aveva", ha detto Doctoroff secondo cui il nuovo polo culturale costruito su terreno comunale "sarà una piattaforma per permettere agli artisti di inseguire i loro sogni". Il tutto e di più grazie a una donazione originaria di 75 milioni di dollari del tycoon ed ex sindaco di New York Michael Bloomberg: l'edificio dello Shed sarà intitolato a suo nome.