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Poeti a Roma, tra inediti e scatti ritrovati

Da Pasolini a Moravia ad Amelia Rosselli oltre 250 foto al Wegil

ROMA - Foto inedite, rare, trovate in mercatini, recuperate dagli archivi dismessi dei giornali con il passaggio al digitale. Oltre 250 scatti preziosi di una stagione irripetibile, quella di grandi poeti e scrittori come Pier Paolo Pasolini, Sandro Penna, Alfonso Gatto, Amelia Rosselli, Attilio Bertolucci, Giuseppe Ungaretti, Alberto Moravia, Anna Maria Ortese, Elsa Morante e Dario Bellezza, nella Roma tra gli anni Sessanta e Settanta. Si possono vedere nella mostra 'Poeti a Roma. Resi superbi dall'amicizia', a cura di Giuseppe Garrera e Igor Patruno, dal 30 marzo al Wegil di Roma.

L'esposizione - dalla collezione privata di Garrera, con tra gli autori degli scatti Antonio Sansone, Tazio Secchiaroli, Rodrigo Pais, Dario Bellini, Jerry Bauer e Alberto Durazzi - si apre con le immagini dell'arrivo di Pier Paolo Pasolini a Roma negli anni Cinquanta, ritratto nelle baraccopoli, con i ragazzi, che gioca, e si chiude con la sua morte nel 1975 all'Idroscalo e i funerali a Roma e a Casarsa. Tra gli scatti molto rari, due ritratti del 1966 di Amelia Rosselli della quale viene riportata nella didascalia anche una lettera in cui la poetessa chiede nel 1968 a Pasolini di far ristampare la raccolta di 'Poesie' di Sandro Penna uscita nel 1957. Raro anche il ritratto del 1953 di Anna Maria Ortese e la sequenza delle foto all'Idroscalo del corpo martoriato di Pasolini tratte dagli archivi dismessi dei giornali di cui normalmente venivano pubblicati alcuni scatti. C'è anche una foto tessera di Dario Bellezza che nel retro scrive di se stesso: "Questo è un pezzo di Merda, fesso, idiota, figlio di mignotta, stronzo, paraculo, scemo, vestito di marrone, cretino, scemunito, rompi cazzo".

Foto vintage proposte senza vetro "per avere un impatto forte con la carta e far sentire quel sapore che nessuna riproducibilità potrà mai rendere" dice Garrera. "Abbiamo scelto questo titolo - aggiunge - per l'amore smisurato di questi poeti per Roma. Ma per una Roma che era quella del sottoproletariato, dei poveri, lontana dal potere. Poeti che avevano un odio senza indulgenza verso i modelli borghesi. Scrittori che avevano un forte rapporto di amicizia ed erano convinti di trovare a Roma un luogo ideale per vivere poeticamente". Il loro vagabondare per la capitale, come mostrano nelle foto le scarpe impolverate di Sandro Penna, "ci racconta anche un percorso sotterraneo e il rifiuto di molti fra loro di ogni forma di organizzazione della vita" spiega Garrera. E poi ci sono le serate di presentazioni, le cene, gli incontri da Rosati a Roma, le feste in casa, i premi tra cui spicca una sequenza di foto che ritraggono Laura Betti, Pasolini e Goffredo Parise nel 1962 al Premio Strega. Le presentazioni come quella de 'Lo scialle andaluso' della Morante dove Moravia arriva con una bellissima Dacia Maraini. E ancora Gadda con un abito liso allo zoo, Penna che canta e un giovane Vincenzo Cerami assistente di Pasolini durante le riprese di 'Uccellacci e uccellini'.

Esposte anche prime edizioni, inserti e rare incisioni discografiche come 'Ungaretti, la poesia, i poeti' della Eri. "In questa mostra c'è il mondo che ha girato intorno a questi poeti giganti della letteratura italiana. Oggi è tutto diverso ma erano riusciti a creare fra loro relazioni così forti e potenti che neppure la morte è riuscita a tagliare. Non abbiamo voluto fare una mostra di icone" racconta Patruno e annuncia che "questo è il primo tempo di un'esposizione che tornerà il prossimo anno con un secondo percorso che parte dal 1975 e arriva fino al 1990". E il 15 giugno, a una settimana dalla chiusura della mostra il 23 giugno, "faremo un grande evento che ricorderà quelli che ci sono stati a Roma negli anni Settanta con Renato Nicolini. Sarà un ponte ideale con il secondo tempo della mostra nel 2020" sottolinea Patruno. 'Poeti a Roma' "è la dimostrazione della continua crescita di questo spazio" ha sottolineato alla presentazione il capo di gabinetto della Regione Lazio Albino Ruberti. All'esposizione, promossa dalla Regione Lazio, organizzata da AGCI lazio in collaborazione con Laziocrea, sono collegati anche una serie di appuntamenti ed eventi che prendono il via il 29 marzo al Wegil con un incontro dedicato a 'Tra il disprezzo e la noia. La Roma di Alberto Moravia', con Dacia Maraini, Elisabetta Mondello e Renzo Paris. E niente catalogo, perché "riducono le immagini ad oggetto e le fanno perdere potenza" dice Patruno.

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