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Una vita d'arte, a Firenze apre il Centro Zeffirelli

Sarà museo ma anche scuola per i giovani. Franceschini, "atto dovuto"

La sconfinata e preziosa biblioteca personale, con oltre diecimila volumi di arte, storia, letteratura, spettacolo. E poi migliaia di disegni, bozzetti, copioni, sceneggiature, libretti d'Opera, fotografie, filmati. Sognato per anni dal maestro, che ha provato a realizzarlo anche a Roma, vede finalmente la luce a Firenze, dove verrà inaugurato il 31 luglio, il Centro delle Arti e dello Spettacolo di Franco Zeffirelli. Un forziere di meraviglie che racconterà 70 anni di arte e una straordinaria carriera, ma "non solo un museo", come sottolinea presentandolo a Roma Gianni Letta, "piuttosto un luogo vivo per la trasmissione dei saperi e dei mestieri", memoria storica di un'epoca e di un'avventura artistica unica e nello stesso tempo scuola di formazione per i giovani. Accanto a lui il ministro della cultura Franceschini applaude. Il Centro, fa notare, è "atto dovuto ad uno dei più grandi intellettuali italiani". La sua arte "è di tutti" e il riconoscimento è "dovuto da tutti", ribadisce il ministro ricordando un plauso non sempre unanime in Italia per il regista di Fratello Sole e Sorella Luna. Atteso anche da Giancarlo Giannini, voce narrante in un filmato dedicato a Inferno, il film rimasto un sogno nel cassetto, il grande regista, che non mai ha nascosto l'amarezza per gli ostacoli e le difficoltà che hanno rallentato a lungo la realizzazione del suo sogno, oggi purtroppo non c'è, costretto a casa dagli acciacchi dei suoi ormai 94 anni. "Contavamo proprio di averlo tra noi, ma non è stato possibile", spiega Letta, "Speriamo di averlo con noi il 31 a Firenze". Anche Claudio Baglioni, elegantissimo in lino beige, avrebbe voluto abbracciarlo oggi. Zeffirelli lo scelse giovanissimo nel 1972 come voce cantante di Francesco in Fratello Sole, Sorella Luna: "io allora come artista non ero conosciuto se non dai parenti", scherza lui con il pubblico prima di lanciarsi convincere ad un'improvvisata versione live di Dolce Sentire, celeberrima hit di quella colonna sonora. "Il provino si fece a Roma e fu una specie di talent per scegliere il migliore - rivela - io tremavo, Zeffirelli mi abbracciò, mi diede forza, oggi quell'abbraccio avrei voluto restituirglielo io". Poi canta e commuove, ripreso con il telefonino anche dal ministro in prima fila. Tant'è, ospitato nel Complesso di San Firenze, grande edificio barocco nato come convento di Padri Filippini e poi a lungo sede del Tribunale, il Centro Zeffirelli con i suoi oltre 3.700 metri quadrati e un investimento iniziale complessivo di 3,3 milioni si candida a luogo di incontri e cultura, ideale, spiegazione dalla sua Fondazione, per ospitare mostre, spettacoli, dibattiti, concerti. Il comune di Firenze ne ha concesso l'uso con un affitto a tariffa agevolata, la Fondazione Zeffirelli ha finanziato la ristrutturazione dei locali e poi ci sono stati gli aiuti privati, da quello dell'imprenditore russo Mickhail Kusnirovich a quello del finanziere canadese americano Robert Friedland. Alla fine, a disposizione del pubblico (dopo l'inaugurazione del 31 luglio l'apertura è fissata al 1 settembre) ci saranno un Museo il cui allestimento è stato curato dal figlio Pippo Corsi Zeffirelli con 250 opere esposte (solo una parte della sterminata produzione del maestro, il resto verrà esposto a rotazione) nonché l'Archivio e la Biblioteca, con stanze per la consultazioni e per la didattica. Ma anche una sala per i concerti e le proiezioni e un bar ristorante. Dopo tante attese e polemiche alla fine ci siamo, il 31 luglio a Firenze sarà festa, anche Bocelli con un video messaggio assicura la sua presenza. Amato in tutto il mondo, omaggiato per gli ottant'anni anche dalla regina Elisabetta in persona, Zeffirelli, ricorda Letta, è "il simbolo della creatività, dell'estro, del genio italiano". Da settembre tutto il suo straordinario patrimonio di vita e di arte sarà finalmente a disposizione di tutti.

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