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Da Ostia a Miramare arrivano altri 10 direttori manager

Franceschini: al via la seconda parte della riforma

(ANSA) - ROMA, 19 GEN - Non solo Uffizi, Brera, Capodimonte. Da Ostia Antica a Ercolano, dai Campi Flegrei al Castello di Miramare di Trieste, arrivano dieci nuovi musei e nuovi parchi archeologici che come i 20 più grandi saranno dotati di autonomia e avranno un direttore manager scelto con un bando internazionale. Il ministro della cultura Franceschini presenta alle Camere la seconda parte della sua riforma con ulteriori novità per i musei, ma anche una rivoluzione nell'organizzazione della tutela, con l'arrivo di una Soprintendenza unificata per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. Servirà a "rafforzare i presidi di tutela, che diventeranno molti di più sul territorio, e a semplificare il rapporto tra cittadini e amministrazione", assicura il ministro Pd che torna a battere su un tasto molto sentito dal presidente del Consiglio Renzi, "le nuove soprintendenze parleranno con voce unica a cittadini e imprese riducendo tempi e costi burocratici".

Tant'è, presentata ieri ai sindacati (che al momento la criticano 'nel metodo e nel merito' sottolineando la paura di 'consegnare il territorio agli speculatori' ) e al Consiglio Superiore dei Beni Culturali, la seconda parte della riforma è tutta in un decreto ministeriale che entrerà in vigore a giorni, forse già nell'arco di una settimana. Certo ci vorrà qualche tempo per gestire la prima fase "un po' complicata" con gli spostamenti del personale, spiega il ministro a parlamentari e senatori convocati per l'occasione a Palazzo Madama, ma entro febbraio si dovrebbero concludere le procedure di mobilità volontaria per poi mettere a punto le nuove piante organiche. Con l'accorpamento, sottolinea Franceschini, le soprintendenze diventeranno di più, e si potrà garantire un rapporto "più equilibrato" con il territorio. Il ministro cita l'esempio dell'archeologia, che dispone ora di 17 soprintendenze per tutta Italia: "con la riforma diventano 39 alle quali si aggiungono le due soprintendenze speciali di Roma e Pompei". Più uffici, quindi, secondo una nuova mappa che tiene conto della grandezza del territorio, del numero degli abitanti e della consistenza del patrimonio culturale. La Lombardia, per esempio, passerà da due a quattro, il Lazio da due a tre, la Campania da una a due. Certo il soprintendente sarà uno solo per tutto il macro settore. Ma ogni soprintendenza verrà articolata in sette aree funzionali (archeologia, belle arti, architettura, demoetnoantropologia, paesaggio, educazione e ricerca, organizzazione e funzionamento) affidate ad altrettanti funzionari responsabili. Al soprintendente "il compito della sintesi", fa notare il ministro, anche con un "parere unico" alle richieste di cittadini, enti locali, imprese. Alla direzione generale Archeologia, Belle arti e Paesaggio, poi, il compito di garantire il coordinamento. Procedimento analogo per le Soprintendenze Archivistiche che diventeranno Soprintendenze archivistiche e bibliografiche, risponderanno alla Direzione Generale Biblioteche e potranno avvalersi del personale delle biblioteche statali. Per i nuovi musei autonomi, invece, la strada è quella già segnata dalla prima tranche di istituti, 'sganciati' dai poli museali. Anche i nuovi avranno un direttore manager, un cda e un bilancio autonomo come i primi 20 al top. Nella nuova lista entrano alcuni degli esclusi della prima ora, come il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia o il Museo Nazionale Romano o il Grande Complesso Monumentale della Pilotta di Parma (che raccoglie Biblioteca palatina, Galleria Nazionale e Museo Archeologico Nazionale), nonché emblematici come quello di Miramare con Castello e Parco. Nonché Villa Adriana e Villa D'Este, che avranno un direttore condiviso. Ma ci sono anche novità come il Museo della Civiltà a Roma (che unifica all'Eur il Museo nazionale Preistorico ed etnografico Pigorini, il Museo dell'Alto Medioevo e il Museo delle Tradizioni Popolari sulle cronache di questi giorni per le vicende di assenteismo). E poi nuovi parchi archeologici (istituti dal dl), per Ostia, Ercolano, Appia Antica, Campi Flegrei (che include Bagnoli, Baia e Bacoli). Tra le novità anche il Complesso dei Gerolamini che entra a far parte del Polo Museale di Napoli. "Per noi un ulteriore passo sulla strada avviata qualche mese fa - conclude Franceschini - più efficienza e burocrazia più facile, ma anche più impegno per valorizzare il patrimonio". (ANSA).

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