Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Cultura
  1. ANSA.it
  2. Cultura
  3. Arte
  4. Le tele di de Chirico amate da Albertone

Le tele di de Chirico amate da Albertone

Esce secondo volume Catalogo Generale con 478 lavori e 170 inediti

Ci sono anche i tre dipinti direttamente venduti ad Alberto Sordi (datati 1930, mentre erano di fine anni '50) e il magnifico 'Ritratto della Signora Rondi Gariboldi', madre del critico cinematografico Gianluigi (ed eseguito nel 1973) tra le 478 opere (anche una ventina di disegni, miniature in avorio gioielli) contenute nel secondo volume del Catalogo Generale di Giorgio de Chirico attualmente in uscita. Realizzata dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico e pubblicata da Maretti Editore, anche questa nuova raccolta comprende la produzione del maestro tra il 1910 e il 1975 e vanta l'individuazione di circa 170 inediti.
''Tra gli scopi della Fondazione - ha detto il presidente Paolo Picozza presentando alla stampa l'iniziativa - c'è quello della messa a punto di un Catalogo generale al fine di certificare, nel limite del possibile, i quadri sicuramente realizzati da de Chirico''. Ardua impresa, perché il maestro di Volos ''ha vissuto 90 anni e dipinto moltissimo''. Tanto che nei prossimi anni sono previsti in uscita due o tre ulteriori volumi. Ma la messa a punto del Catalogo, ha proseguito, presuppone di affrontare numerose problematiche che la produzione dechirichiana inevitabilmente comporta. L'autografia delle opere, ha ribadito lo storico dell'arte Fabio Benzi, è sempre il nodo cruciale, in particolare per il padre della Metafisica che aveva la mania di ridatare le opere.
''Tutti gli artisti - ha sottolineato - devono fare i conti con i falsi, ma soprattutto nel secondo '900 italiano la la materia si fa assai più complessa''. Il collezionismo nostrano puntava ad acquistare opere del periodo delle avanguardie anche dopo decenni, quando naturalmente non erano più disponibili. Maestri come Carrà, Sironi, Severini o de Chirico li accontentavano.
Come nel caso dei tre dipinti venduti ad Alberto Sordi, un 'Ettore e Andromaca', un 'Trovatore' e un 'Cavalieri nel paesaggio' (oggi esposte eccezionalmente alla Gnam nella sala dedicata al lascito Isabella Pakszwer Far del 1987) realizzati negli anni '50, ma datati venti anni prima. Sordi voleva opere dei primi anni '30, che de Chirico non aveva più, ma lo accontentò con l'espediente della ridatazione. Del resto, ha spiegato Benzi, l'artista aveva iniziato con la pratica delle repliche sollecitato dallo stesso Breton che, in qualità di mercante, voleva dal pittore la 'Musa inquietante', capolavoro della Metafisica. Era il 1924 e de Chirico realizzò una bellissima versione di quell'opera che Breton, dopo averla datata 1917, vendette agevolmente. Forse, ipotizza lo storico dell'arte, de Chirico si vantò della replica ancora più suggestiva dell'originale svelando così i brogli del padre del Surrealismo. Il risultato fu la drammatica rottura tra i due, sancita dalle parole di Breton: ''De Chirico è morto nel 1918''.
Solo dagli anni '50, l'artista riprende a mettere la data corretta, ma ''molte piazze del periodo d'oro della Metafisica (1912-'14) sono state ideate nei decenni successivi per accontentare un mercato che al contrario di quanto avveniva in Francia non si accontentava della produzione contemporanea''. La commissione istituita dalla Fondazione è riuscita a identificare le opere e a ripristinare gli anni esatti di realizzazione, anche ''perché - dice Benzi - de Chirico riproponeva gli stessi soggetti, ma con l'abilità tecnica acquisita e affinata nel tempo, cosa di cui andava molto fiero''. Quindi, conclude, non si trattava di falsificazioni vere e proprie.
La messa a punto del secondo volume del Catalogo generale, che ha riportato alla luce le opere degli ultimi decenni custodite nelle raccolte private (come il ritratto della Signora Rondi, figura con un manichino), ha altresì permesso di chiarire la relazione tra la poetica metafisica e il neo-Barocco, stile ridondante e ricco di decorativismi pittorici, ideato dall'artista quale risposta ''concettuale agli attacchi dei nuovi avanguardisti''

        RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

        Video ANSA



        Modifica consenso Cookie