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Sanremo, Baglioni e il tema dei migranti: "Una farsa lo stop a 40-50 persone"

Il direttore artistico: "Edizione 69 ricorda yin e yang. Al momento nessun ospite internazionale. Nessuna censura sulle canzoni escluse"

"Se non fosse drammatica la situazione di oggi, ci sarebbe da ridere. Ci sono milioni di persone in movimento, non si può pensare di risolvere il problema evitando lo sbarco di 40-50 persone, siamo un po' alla farsa". Rispondendo alle domande dei cronisti nella conferenza stampa di presentazione del Festival di Sanremo, che andrà in onda su Rai1 dal 5 al 9 febbraio, Claudio Baglioni prende posizione sul tema migranti. "Non credo che un dirigente politico di oggi abbia la capacità di risolvere il problema, ma almeno serve la verità di dire: è un grave problema, dobbiamo tutti metterci nella condizione di risolverlo".

"Credo che le misure prese dall'attuale governo, come da quelli precedenti, non siano assolutamente all'altezza della situazione. Ormai è una grana grossa: se la questione fosse stata presa in considerazione anni fa, non si sarebbe arrivati a questo punto. Il Paese è terribilmente disarmonico, confuso, cieco quasi nella direzione da prendere", sottolinea Baglioni, per dieci anni anima di O'Scià, la manifestazione di arti e musica leggera svoltasi a Lampedusa per sensibilizzare sui temi della migrazione.

"Già 25 anni fa - ricorda - sull'isola si avvertiva quello che sarebbe diventato il fenomeno degli sbarchi, degli arrivi per mare. L'intenzione della mia manifestazione e degli oltre 300 artisti che hanno partecipato era quella di dire: noi siamo preoccupati per il fatto che ci siano viaggi per mare irregolari. Ci auguravamo appunto che il movimento non cadesse in mano all'illegalità, allo sfruttamento, alla non gestione".

E invece "la classe politica e forse anche l'opinione pubblica hanno mancato: è stato un disastro culturale e gestionale con ripercussioni gravissime: oggi il nostro Paese è incattivito, rancoroso, nei confronti di qualsiasi 'altro', visto come un essere pericoloso. Ormai guardiamo con sospetto anche la nostra ombra". Quest'anno, sottolinea ancora Baglioni, ricorre anche il 30/o anniversario della caduta del muro di Berlino: "In quel momento il mondo ha pensato di essere felice insieme, ora invece stiamo ricostruendo i muri, non li abbiamo mai abbattuti. E non credo che questo faccia la felicità degli esseri umani". In questo contesto al festival di Sanremo, promette il direttore artistico, "ci attaccheremo all'idea del divertimento, della leggerezza e del correrci incontro, come fanno tutti gli eserciti di buona volontà. I fanti sono altri, quelli che tutti i giorni si dedicano al prossimo. Gli artisti possono essere almeno i trombettieri di qualche buona battaglia".

"Canta che ti passa". E "lascia che di sicurezza, immigrazione e terrorismo si occupi chi ha il diritto e il dovere di farlo": questa la replica del vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini.

COME SARA' IL FESTIVAL DI SANREMO 2019 - Virginia Raffaele e Claudio Bisio formeranno con Claudio Baglioni il terzetto dei conduttori. Andrea Bocelli con il figlio, Giorgia ed Elisa saranno ospiti del Festival, conferma Claudio Baglioni. "Con altri stiamo valutando la performance, comunque ci saranno almeno due ospiti cantanti a serata". "Dopo Sanremo Giovani, ci saranno anche Pippo Baudo e Fabio Rovazzi. Ho proposto di fare con loro Pippo, Pluto e Paperino, ma non so se andrà in porto. Comici? Avendone già due non vorrei che Bisio e Raffaele si arrabbiassero".

Inoltre il festival corteggia Checco Zalone. "Ci saranno anche ospiti non canori, non possiamo fare i nomi, ma i cognomi... Zalone", dice Claudio Bisio in conferenza stampa. "Sta girando in Kenya, vediamo se torna in tempo", afferma il comico. E Baglioni aggiunge: "siamo un trio, potremmo diventare un quartetto. Come il Quartetto Cetra. Con forme di spettacolo sempre integrabile al concorso".

"La prossima sarà l'edizione 69 del festival di Sanremo. Il 69 richiama anche lo yin e lo yang, l'avvicinamento degli opposti, che insieme formano l'accordo", ha aggiunto il direttore artistico.

Baglioni li ha ribattezzati "fratello Sole e sorella Luna": Claudio Bisio e Virginia Raffaele sono pronti alla loro prima volta insieme sul palco dell'Ariston. "Non abbiamo mai lavorato insieme, non vedevo l'ora", spiega Bisio in conferenza stampa, in un continuo scambio di battute con l'attrice. "Avremmo dovuto fare Zelig insieme, ma non è successo. Temevo che fosse un po' arrabbiata, non era vero. Ci siamo conosciuti un giorno a casa sua, era afona: pensate per un uomo una serata con una donna afona, è un sogno", scherza. Gli fa eco Virginia: "Lo stimo da sempre, ero piccola e lui già lavorava... E' un mostro. La cosa positiva - dice sorridendo - è che quest'anno devo imparare un nome solo, Claudio". Poi ringrazia Baglioni "per avermi richiamata anche quest'anno, nonostante l'anno scorso lo abbia fatto passare per anziano, e l'anno scorso non lo era... Siamo solo all'inizio, cominceremo ora a lavorare, a scrivere simpaticissime situazioni. Speriamo di colorare il festival, ma saremo rispettosi verso la gara"

"Al momento non ci sono ospiti internazionali", ha ribadito Baglioni. "Già l'anno scorso la regola d'ingaggio al festival era che anche l'ospite arriva e porta qualcosa e non prende soltanto. Io sto aspettando ancora proposte, ma al momento non ce ne sono. Il festival è internazionale per se stesso e non ha bisogno di 'figurine'".

"Da parte nostra non c'è stata nessuna censura sulle canzoni presentate", ha detto Baglioni, rispondendo a una domanda sull'esclusione del brano sulla pedofilia di Pier Davide Carone, che ha mobilitato i social. "Mi dispiace per la polemica che si è creata intorno all'esclusione di Carone insieme ai Dear Jack. Quella che abbiamo stilato è sicuramente una graduatoria opinabile, ma del resto l'infallibilità non esiste. Mi è costato dire di no".

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