(ANSA) - GIFFONI VALLE PIANA (SALERNO), 22 LUG - E' fissato
per il due ottobre, nella sala Strehler del Teatro Biondo di
Palermo, il debutto della prima regia teatrale di Francesco
Scianna, per Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller,
con una compagnia composta in gran parte da giovani attori
siciliani (più due romani): "L'esperienza con grandi maestri,
come Montaldo, Tornatore, Ronconi, mi ha fatto sentire
l'esigenza di mettermi anche dall'altra parte. Dare agli altri
mi riempie più di gioia che fare qualcosa solo per me, e questo
passaggio alla regia ne fa parte, C'è un ridimensionamento di
ego notevole" spiega oggi l'attore nella masterclass di cui è
protagonista al Giffoni Film festival.
"E' un testo di cui mi colpisce l'universalità e
universalità, parla di una società nella quale non ha più valore
il cuore dell'uomo - spiega -. Vorrei che l'80% della
costruzione dei personaggi venisse dagli attori, con gli
strumenti che gli do. La gioia che mi sta dando questo progetto
è superiore a quello che mi hanno dato molte altre esperienze".
L'attore, sta anche pensando alla regia di un film: "La storia
già c'è, è troppo presto per parlarne ma vorrei raccontare una
vicenda che abbraccia un grande arco di tempo". Scianna è al
momento sul set della nuova commedia di Luca Miniero con Frank
Matano, ancora senza titolo e, dopo Ben-Hur e Maria Maddalena
("Esperienza incredibile, Joaquin Phoenix è ipnotizzante per la
sua bravura, bgli bastava un attimo per trasformarsi in Gesù")
ha in ballo un altro progetto internazionale con un regista
importante, "un film con una storia contemporanea" .
L'interprete di Latin Lover, ha studiato e continua a studiare
con alcuni dei più importanti insegnanti di recitazione del
mondo, da quelli del metodo Strasberg al coach di Bardem. In
carriera, per superare gli stereotipi sugli attori siciliani "ho
detto anche tanti no. Sta a ognuno di noi fare le scelte
giuste". Di quelli legati alla sua terra, la Sicilia "ho detto
sì a progetti in cui credevo molto come Baaria o la serie La
mafia uccide solo d'estate. Per Baaria, era impossibile dire no.
Io sono nato a Bagheria e dirigeva Tornatore. Anche se mi ci
sono voluti 16 provini per avere il ruolo. Nella serie di La
Mafia uccide d'estate invece ho trovato l' approccio di Pif
intelligentissimo: usare il grottesco per smitizzare le figure
del male. Mi ha dato gioia vedere come tanti bambini con la
serie si siano affezionati a personaggi positivi e non
negativi". Con il tempo " ti devi chiedere cosa arrivi
interpretando certi ruoli legati a realtà criminali. Se faccio
Gomorra devo sapere che va guidata un po' la lettura del
progetto. E' molto sottile il limite tra fascinazione e
denuncia. Prima che artisti, siamo uomini".