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Morto Alessandro Leogrande, cronista e scrittore degli ultimi

Autore di reportage su caporalato e immigrazione, stroncato da un malore a 40 anni

E' morto a 40 anni lo scrittore e giornalista Alessandro Leogrande. Della sua scomparsa improvvisa e prematura, il 26 novembre nella sua casa a Roma, ha dato notizia il padre Stefano ricordando il suo impegno "in difesa degli ultimi e dei ferocemente sfruttati nei più diversi contesti: nell'ambito del caporalato, degli immigrati, dei desaparecidos in Argentina, ed ovunque ci sia stato un sopruso" dice in un messaggio pubblicato dal sito La ringhiera, rilanciato sui social.


    Tarantino ma romano d'adozione, Leogrande, che è stato vicedirettore della rivista 'Lo straniero' diretta da Goffredo Fofi, collaboratore di diversi quotidiani e di Radio3, ha vinto nel 2003 il Premio Sandro Onofri con 'Le male vite' (L'Ancora del Mediterraneo). I suoi libri, l'ultimo è 'La frontiera' (Feltrinelli) mostrano chiaramente il suo impegno sociale. Tra questi: 'Uomini e caporali. Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud' (Mondadori).

 

 

Alessandro, non va bene... non tu. Non ora. Per tutto il dolore che sto provando, sento che non troverò in nessun argomento conforto. E non so darlo a tutte le persone ora di te orfane. La tua vita Ale è insostituibile, come la tua intelligenza. Sono ore che ho la testa piena del tuo timbro vocale e della tua risata, che nasceva arricciando il naso e tirando l'aria come se uscissi da una apnea. Non sei sostituibile. Grazie Ale. Grazie Alessandro Leogrande, grazie per essere stato un meridionalista geniale. Grazie per tutto ciò che ho imparato da te. Grazie per aver raccontato gli ultimi, sempre. Addio amico mio, addio anima che aveva il coraggio della bontà e dell'indignazione. Questo mondo di merda l'hai davvero cambiato, perché con le parole hai agito sui tuoi lettori e su chi, come me, ti ha ascoltato, letto e voluto bene. Sei stato luce di baleno, ma restano i tuoi libri. I tuoi grandi libri. I tuoi immensi libri. Le male vite, capolavoro sul contrabbando di sigarette. Uomini e caporali, sulla tragedia dei nuovi schiavi... prima che ne parlassi tu erano ombre, non avevano nazionalità né nome. Li hai resi uomini e, aprendoci gli occhi, ci hai resi uomini. A noi resta il tuo sguardo, il tuo metodo. Grazie per essere stato dono prezioso per chi ha avuto la fortuna anche solo di sfiorarti.

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    E poi: 'Il naufragio. Morte nel Mediterraneo' (Feltrinelli), sull'immigrazione albanese con cui ha vinto i Premi Ryszard Kapuściński e il premio Volponi, Nel paese dei vicerè. L'Italia tra pace e guerra' (L'Ancora del Mediterraneo). Per minimum fax ha curato l'antologia di racconti sul calcio Ogni maledetta domenica'.
   

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