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Academy Oscar caccia Weinstein, 'complicità e' finita'

Svolta a Hollywood, potrebbero riaprirsi casi Cosby e Polanski

 Dopo il caso di Harvey Weinstein a Hollywood nulla sara' piu' come prima. Il potente produttore travolto dallo scandalo - con decine di attrici che lo accusano di molestie sessuali - e' stato cacciato dal 'club degli Oscar'.
    L'ira dell'Academy nelle poche righe di comunicato seguite al voto: "Non vogliamo solo separarci da qualcuno che non merita il rispetto dei suoi colleghi ma anche inviare un messaggio: l'era della deliberata ignoranza e della vergognosa complicita' in un comportamento sessuale predatorio e di molestie sul lavoro nella nostra industria e' finito''.
    L'espulsione immediata di un membro e' una decisione che ha dei precedenti ma che e' rarissima. E stavolta potrebbe addirittura portare a riaprire altri casi su cui in passato si era chiuso un occhio: Roman Polanski, Bill Cosby, Mel Gibson.
    Perche' finora il mantra hollywoodiano era stato solo uno: quel che conta sono solo i risultati professionali.
    I vertici dell'Academy sono stati convocati d'urgenza nel quartier generale di Beverly Hills per quella che viene vista come una vera e propria emergenza. Perche' la percezione e' che la bufera di questi giorni rischia di compromettere davvero in maniera irreparabile la credibilita' della principale istituzione del cinema mondiale. Con le tante reticenze e i tanti silenzi che per decenni hanno coperto la realta' che si cela dietro il mondo dorato dello star system.
    I 54 membri del board dell'Academy - circa la meta' sono donne - hanno esaminato l'intera vicenda venuta fuori dopo gli scoop del New York Times e del New Yorker. E alla fine si e' deciso per la linea piu' dura. Anche se e' stata evitata un'altra mossa clamorosa: ritirare l'Oscar vinto nel 1999 con 'Shakespeare in Love', film prodotto proprio dall'ex 'Re di Hollywood'.
    L'ultimo caso di una espulsione risale al 2004. Ma adesso potrebbero tornare nel mirino vicende come quelle di Bill Cosby, molto simile a quella di Weinstein: l'attore e' infatti ancora sotto processo per le accuse di molestie sessuali mosse da decine di donne. E poi' c'e' il caso Polanski, costretto a lasciare gli Usa per evitare il carcere dopo l'accusa di aver stuprato una tredicenne nel 1977. E Mel Gibson, con le sue invettive antisemitiche e le violenze domestiche. Intanto si allunga di ora in ora l'elenco delle donne che accusano Weinstein di molestie ed abusi sessuali. Un comportamento che la star della Tv americana Oprah Winfrey ha definito "orribile", denunciando i "silenzi complici" da parte di tante personalita' dello star system che probabilmente sapevano ma hanno sempre taciuto. Anche la direttrice di Vogue America Anna Wintour, parla del coraggio di chi ha parlato, affermando che "tutti hanno un ruolo nel creare un ambiente sicuro dove tutti possano sentirsi liberi di lavorare senza paura". (ANSA).
   

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