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Andy Warhol e i Velvet, quel sodalizio tra arte e musica raccontato da una mostra

Ad ospitare l'esposizione, dal 19 maggio al 9 luglio, Puglia Outlet Village in collaborazione con ONO Arte Contemporanea

Andy Warhol e i The Velvet Underground: un sodalizio tra arte e musica raccontato in una mostra fotografica che ripercorre la nascita della collaborazione. Considerati inizialmente una creazione del genio della pop art, i Velvet in breve diventano  una delle band più influenti del XX secolo.

Ad ospitare l'esposizione, dal 19 maggio al 9 luglio, Puglia Outlet Village in collaborazione con ONO Arte Contemporanea. 

Siamo nel 1965 quando Warhol e i Velvet Underground si incontrano al "Cafè Bizarre" nel Greenwich Village a New York. La band si era appena esibita ed era stata licenziata in tronco perché l’esibizione era stata considerata dagli organizzatori, troppo scandaloso e volgare. Al contrario, Warhol, spettatore di quello spettacolo, non può che rimanerne folgorato. Iniziano così gli anni di collaborazione alla Factory, che sarà messa a disposizione da Warhol come sala di prova. Al gruppo si aggiungerà, per volere dello stesso Warhol anche Nico, chanteuse tedesca che apporterà al primo disco prodotto dallo stesso Warhol, un’anima ancora più metropolitana. A differenza dei Beatles, i cui testi a inizio carriera parlavano soprattutto di amore e ragazze, i Velvet Underground raccontavano invece il mondo metropolitano in modo nudo e credo senza omettere nulla: droga, alienazione e paranoia.

La Factory, epicentro creativo della New York degli anni ’60, è stata non solo fucina di talenti, ma vero e proprio luogo in cui Warhol ha dato vita a miti e mitologie. Le fotografie degli artisti esposti in mostra hanno la capacità di raccontare dall’interno la Factory stessa essendo stati amici e frequentando quello "studio permanente", che fu allo stesso tempo centro di cultura, arte e feste all’avanguardia. La Factory rappresentava insomma il luogo ideale per Warhol, dove sperimentare le sue intuizioni per poi testarle sulla pelle dei suoi collaboratori, collezionisti e ammiratori.

La mostra documenta soprattutto il dietro le quinte e quindi i rapporti di amicizia e le confidenze di un mondo sfrenato e geniale, creato da un artista che ancora oggi viene preso come punto di riferimento per le sue teorie estetiche e per la sua carica innovativa, che sembra in costante rinnovamento.

Non solo Warhol dunque, ma anche e soprattutto il gruppo da lui fondato, i Velvet Underground. Un sodalizio intellettuale e creativo breve, ma intenso, che in soli cinque anni (dal 1965 al 1970, anno in cui Lou Reed lascia il gruppo), è stato in grado di cambiare la storia della musica e delle arti performative.

Andy Warhol, dunque, seppe unire la sensibilità musicale dei Velvet alla sua sensibilità visiva, la trasgressione dei testi a quella dell'immagine. I Velvet Underground, Nico e Warhol, moderni come nessun altro loro contemporaneo, furono in grado di creare uno stile, diventato esso stesso icona.

La mostra è composta da 37 fotografie in diversi formati, l’ingresso è libero. Esposte le opere di Fred W. McDarrah, Adam Ritchie, Bart Van Leuween, Anton Perich e Ronn Spencer.

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