(ANSA) - ROMA, 25 APR - PATRIZIO NISSIRIO, UNA BALLATA DEL
MAR EGEO (L'ERUDITA, PP.304, 20 EURO)
Una vicenda tra un passato solo in apparenza lontano e un
presente 'pericoloso', sempre in bilico tra due paesi, l'Italia
e la Grecia. Una narrazione che partendo da un oscuro crimine
avvenuto nel 1943 sull'isola di Rodi, all'epoca italiana, si
snoda fino alla Roma degli anni Ottanta, travolgendo i due
anziani che ne furono protagonisti, nonché il giovane
giornalista figlio di uno dei due. E' 'Una ballata del Mar
Egeo', esordio in narrativa di Patrizio Nissirio, giornalista
dell'ANSA - è il responsabile del servizio ANSAmed, dedicato al
Mediterraneo - di origini elleniche e già autore nel 2012 di un
saggio dedicato alla crisi greca, 'Ouzo Amaro'.
Prendendo le mosse dall'esperienza vera di una parte della
sua famiglia, vissuta a Rodi ed arrivata in Italia nel 1943 in
pieno conflitto mondiale, Nissirio racconta con due punti di
vista narrativi l'avventura dei due anziani protagonisti e del
giovane giornalista, nella quale un passato con cui i conti non
sono stati chiusi trascina persone schive, caute, verso scelte
pericolose. Forse anche mortali.
Con una prosa diretta e 'visiva', Nissirio fa oscillare il
lettore tra Roma e le due isole egee di Rodi e Kos, con il
romanzo che si tinge sempre più di giallo, fino al drammatico
finale. Nel presentarlo a Roma, il giornalista greco Dimitris
Deliolanes lo ha definito un 'atto d'amore' dell'autore verso le
sue radici greche: 'Una ballata del Mar Egeo' è però anche
l'occasione di toccare - attraverso la narrativa - una parte
della storia italiana poco nota, quella del dominio sulle isole
dell'Egeo tra il 1912 e il 1945. Un periodo segnato da luci (la
massiccia opera di modernizzazione, soprattutto urbanistica) ed
ombre (la guerra e l'inasprimento del regime fascista sul
Dodecaneso). Per Nissirio, una parte della sua memoria
familiare, usata però non con ambizioni storiche, né
autobiografiche, ma romanzesche.
"Da sempre mi dicevano di scrivere la storia di una parte
della mia famiglia, e quest'idea mi ha seguito fino al momento
in cui ho deciso che volevo scrivere un romanzo, e non un
saggio, e che quel romanzo doveva essere una storia interamente
mia. Quindi - spiega Nissirio - ho mescolato finzione e vicende
vere, ma anch'esse dal sapore romanzesco. Ne è venuta fuori una
storia sempre in navigazione tra Italia e Grecia, come il
sottoscritto". (ANSA).