"Con i bambini non è difficile, il difficile è vedere la loro sofferenza: alcuni di loro sono stati strappati dalla loro patria perchè su di loro cadevano le bombe, questa è una grande ferita". Elvira è un'insegnante e mediatrice culturale ucraina vissuta diversi anni in Italia. Da tempo era tornata nel suo Paese, poi, con l'inizio della guerra è rientrata in Italia e ora aiuta una classe di bimbi ucraini, ospitata da un istituto italiano, a proseguire il loro perscorso didattico. "Sono bambini molto uniti, sono riuscita a creare un bel gruppo - racconta - ma sono anche bimbi che soffrono. Bogdan è di Odessa e l'altro giorno, quando ha saputo dei bombardamenti nella sua città, era molto giù di morale. Gli altri lo hanno aiutato tanto". E ancora: "Ieri Illya, un bimbo che ha fatto scuola con noi se ne è andato per tornare in patria. I ragazzi lo hanno salutato ma molti piangevano perché hanno fatto amicizia molto velocemente".
Diversi di loro hanno i papà che sono rimasti in Ucraina per difendere la loro patria. "Non è facile avere una famiglia che è stata divisa all'improvviso - dice Elvira - per fortuna gli italiani hanno accolto a braccia aperte tutti noi: danno il loro aiuto insegnando la lingua italiana, con i vestiti, col cibo: ognuno fa la sua parte come può per aiutarci e noi lo ringraziamo". Quella di poter continuare a studiare seguendo il loro percorso in una scuola italiana - sottolinea - "è una grande opportunità" e "hanno fatto grande amicizia con i bimbi italiani: fanno ginnastica con loro in palestra e il gioco e lo sport con le squadre mescolate, li aiuta molto". "Cosa mi auguro per il loro futuro? Che ognuno trovi la sua strada, la sua patria, la pace. Che le famiglie si possano riunire". Per il momento vanno avanti "e ogni sorriso li aiuta".