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'Hard Brexit' più vicina, ma Ue non chiude porta a May

I 27 guardano a mosse Londra. Il video del vivace scambio Juncker-May virale sui social

L'immagine della rabbia di Theresa May contro il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, il giorno dopo la discussione dei 27 leader Ue sulle rassicurazioni chieste per ottenere la ratifica dell'accordo sulla Brexit a Westmister, dà la cifra delle difficoltà per raggiungere il divorzio consensuale tra Regno Unito ed Ue, mentre lo scenario della hard Brexit si avvicina.

Nel video, immortalato dalle telecamere del Consiglio, si vede una concitata May accusare Juncker di averla definita "nebulosa" nelle sue richieste ai partner, fino all'intervento dell'olandese Mark Rutte a fare da paciere, in una zoomata di allontanamento. Una circostanza che sia May che Juncker hanno cercato di chiarire nelle rispettive conferenze stampa, mentre la clip diventava virale sui social, alimentando gli sbeffeggi dei Comuni alla premier, per l'ennesimo buco nell'acqua.

Un'idea, quella della nuova umiliazione di May, che il leader del Consiglio Donald Tusk e il cancelliere austriaco Sebastian Kurz hanno cercato di contrastare spiegando: "L'abbiamo trattata col più grande rispetto, molto più di quanto facciano alcuni parlamentari britannici". E sottolineando al tempo stesso l'importanza della dichiarazione politica consegnata nelle mani della premier, in cui si puntualizzano lo scopo ed il funzionamento del 'backstop', il meccanismo di garanzia sulle frontiere aperte in Irlanda - motivo dell'impasse a Westminster - con l'impegno a fare di tutto perché non entri mai in vigore, ed eventualmente duri il meno possibile. "Conclusioni formali che hanno uno status legale e per questo "benvenute. Un passo avanti, perché sono il primo vero chiarimento sul backstop", afferma l'inquilina di Downing street, costretta tuttavia ad ammettere che è ancora molto il lavoro da fare, per rispondere alle preoccupazioni dei suoi parlamentari, e far passare l'accordo.

Tra i 27 intanto, c'è chi sta davvero perdendo la pazienza, come il presidente francese Emmanuel Macron, che avverte: "Il messaggio è chiaro, c'è un solo accordo, ormai le cose stanno nelle mani del parlamento britannico"; e chi teme l'effetto Cameron, con molte concessioni per un nulla di fatto, come il lussemburghese Xavier Bettel. Ma c'è anche chi, come la cancelliera Angela Merkel, vede margini di manovra; o il premier Rutte che non esclude un nuovo vertice a gennaio, per esaminare una proposta britannica. Il fronte insomma è frastagliato, ma la porta resta aperta. Visto il caos a Londra, e l'impasse sul backstop, che pochi leader europei credono davvero possa essere sbloccato, il vertice è stata anche l'occasione per accelerare sulla preparazione allo scenario peggiore, quello di una 'hard Brexit'. Juncker ha annunciato per mercoledì prossimo, la pubblicazione di tutte le informazioni necessarie per affrontare l'eventualità. Il monito da Bruxelles è: non lasciamo May sola, ma tutti si preparino alla scenario peggiore.

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