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Genova: indagini, nessuna manomissione video crollo ponte

'Il black out delle telecamere di Autostrade, che non hanno ripreso il momento del crollo del ponte Morandi, non è stato causato da una manomissione'

Il black out delle telecamere di Autostrade, che non hanno ripreso il momento del crollo del ponte Morandi, non è stato causato da una manomissione. E' quanto emerge dalle indagini della squadra mobile di Genova che ha risolto il giallo sul video interrotto. 

Nuovo duro botta e risposta tra Autostrade e il ministro delle Infrastrutture Danilo Tonelli. Il cda di Autostrade per l'Italia, riunito oggi, ha risposto alla lettera del 16 agosto nella quale il Mit chiedeva "una dettagliata relazione" di quanto fatto per assicurare la funzionalità del ponte e prevenire i pericoli. Autostrade ha confermato il proprio convincimento in merito al puntuale adempimento degli obblighi concessori da parte della Società". "È incredibile - è la replica di Tonnelli via twitter - sentir parlare Autostrade di 'puntuale adempimento degli obblighi' dopo una tragedia con 43 morti, 9 feriti, centinaia di sfollati e imprese in ginocchio. Siamo all'indecenza. Rimetteremo le cose a posto e ridaremo sicurezza e servizi ai cittadini che viaggiano". 

Intanto  spunta un video di una telecamera fissa di una azienda, con sede in corso Perrone che riprende chiaramente il momento del crollo di ponte Morandi dello scorso 14 agosto. Il video è in mano agli investigatori e non è stato diffuso. "Le immagini - ha spiegato il procuratore Francesco Cozzi - non le possiamo divulgare per motivi investigativi. Se i vari testimoni oculari che stiamo sentendo le vedessero rischierebbero di raccontarci una versione inquinata di come sono andate esattamente le cose. E così ci permette anche di escludere mitomani che possano inventarsi le cose".

PRESENTATO PIANO PER DEMOLIRE IL PONTE - "Abbiamo presentato - nei tempi nei quali ci eravamo impegnati a farlo - una serie di opzioni di demolizione e di ricostruzione del viadotto Polcevera, che saranno in parte sovrapposte, confermando sostanzialmente i tempi già annunciati. In ogni caso i piani potranno diventare definitivi solo dopo l'accesso ai luoghi e richiederanno integrazioni e affinamenti sul piano architettonico, da condividere con le parti interessate". Così l'amministratore delegato di Autostrade e Atlantia, Giovanni Castellucci.

"E' stato presentato il piano di demolizione preliminare. Per avere la tempistica esatta andremo a chiedere il permesso alla procura perché l'area è sequestrata. Il piano di demolizione sarà più breve del previsto, si pensa a 30 giorni di esecuzione", ha detto il commissario Toti. "Il moncone Est sarà demolito in modo più rapido con mezzi meccanici ed esplosivi, come idea. Mentre il moncone ovest sarà smontato pezzo pezzo. In un mese potrebbe essere operativo il piano esecutivo". "Serve un giorno - ha aggiunto Toti - per demolire la parte Est del moncone di ponte Morandi e in quel momento vanno giù anche 150 appartamenti". 

Il ripristino delle infrastrutture per la mobilità, gli interventi a favore delle imprese e delle famiglie, la soluzione immobiliare per chi è rimasto senza casa e la moratoria per i mutui già in essere con gli enti locali. Sono quattro i fronti sui quali Cdp e Regione Liguria hanno attivato altrettanti tavoli tecnici per affrontare sia misure immediate sia di pianificazione dopo il crollo del Ponte Morandi. Il tavolo sulle infrastrutture coinvolge anche i rappresentanti di Terna, Snam, Fs, Ansaldo Energia e Fincantieri. 

   

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