Le ong dell'Aoi (Associazione organizzazioni italiane di cooperazione), del Cini e di Link 2007, insieme al Forum del Terzo Settore, reagiscono con "indignazione e condanna" alle accuse di alcuni parlamentari nei confronti delle organizzazioni umanitarie impegnate nei salvataggi in mare ed esprimono con forza il loro sostegno a queste ong. Lo hanno detto in una conferenza stampa a Roma.
Tutti gli esponenti delle ong che hanno partecipato - nessuna delle quali partecipa a salvataggi in mare - hanno sottolineato che "la magistratura deve fare il suo lavoro per accertare la verità" e che tutti loro sono pronti a dare conto del loro operato. "Non siamo preoccupati se dovesse emergere qualcosa - ha detto Vincenzo Manco del Forum - ma quello che non accettiamo è che il mondo delle ong e della cooperazione venga usato per fare propaganda elettorale. La nostra è una storia di 'bene', di aiuto.
Il rischio è che si crei una 'dissaffezione' a un mondo che ha ancora un grande riconoscimento da parte dei cittadini. Le nostre ong possono registrare elementi di instabilità, ma quotidianamente cerchiamo di creare un mondo inclusivo". Silvia Stilli, di Aoi, ha parlato di "campagna di attacchi generalizzati fatta di illazioni non suffragate dai fatti" e ha sottolineato che "oggi il procuratore di Catania attacca non solo i salvataggi in mare ma anche l'accoglienza dei migranti.
Chiediamo un'immediata azione della magistratura se dovessero emergere fatti a carico di qualche ong". "Spesso ci si dimentica - ha aggiunto Marco Da Ponte di Actionaid - che esiste un imperativo umanitario, cioè i dovere di chi è in mare di salvare chi è in difficoltà". Nel mirino delle organizzazioni, in particolare, le dichiarazioni del vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio (M5S), che secondo quanto riferito dalle ong avrebbe affermato che le organizzazioni non governative sono accusate dai rapporti Frontex e dalla magistratura "di essere in combutta con i trafficanti e con gli scafisti e addirittura, in un caso, di aver trasportato criminali". "Il presunto ruolo oscuro che viene genericamente addebitato alle ong dimostra la volontà di denigrare il mondo dell'umanitarismo" è la risposta.
Occorre dunque "reagire a questa deriva che colpevolizza ingiustamente le ong invece di interrogarsi sulle responsabilità delle politiche europee in relazione alle morti in mare" hanno detto oggi. Quindi, la richiesta è che sia fatta chiarezza al più presto e che che "cessi immediatamente ogni forma di generica denigrazione e diffamazione a mezzo stampa per pura strumentalizzazione politica".