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Terremoto: Gentiloni, prima le scuole e i beni culturali

Il presidente del Consiglio: 'Ci sono i soldi, superare la burocrazia'

Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, si è recato a Norcia e a San Ginesio (Macerata) e ad Amatrice (Rieti). "La riapertura del centro storico di Norcia è un segno di volontà di riprendere, di ricostruire e soprattutto di guardare al futuro. Mi fa piacere se posso incoraggiarla con l'impegno di tutte le Istituzioni": lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni al termine della visita alla città di San Benedetto, profondamente colpita dal terremoto del 30 ottobre. 

A San Ginesio Gentiloni è stato salutato dagli applausi di una scolaresca e un bambino gli ha consegnato una letterina rossa. "Le risorse per la ricostruzione dopo il terremoto ci sono, ma bisogna che ci sia anche l'impegno di tutti per superare strozzature burocratiche e per andare avanti molto rapidamente". Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al termine della sua visita nel comune terremotato di San Ginesio. "Non è un problema di soldi - ha ribadito - il Governo ha stanziato le risorse necessarie, è un problema di lavorare insieme". Secondo Gentiloni bisogna lavorare insieme "per evitare che l'impegno dei cittadini per tornare e per rilanciare piccoli centri così importanti sia ostacolato da troppe resistenze burocratiche".

"Mi ha colpito la devastazioni che si vede qui perché dà il senso della tragedia. Qui il colpo ad Amatrice è stato particolarmente pesante. Adesso bisogna ricostruire per ridare speranza in uno dei borghi più belli d'Italia". Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni al termine della visita nella zona rossa di Amatrice. "C'è ottimismo da parte dei sindaci - ha aggiunto Gentiloni - e delle popolazioni di ricostruire e ricominciare. È un'opera complessa ma ricostruire vuol dire dare futuro.

L'esigenza numero uno "sono le scuole, stiamo lavorando molto intensamente, abbiamo poi l'esigenza di mettere in sicurezza i beni culturali, le chiese, i simboli di San Ginesio". Così il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, parlando con i giornalisti al termine della sua visita nel piccolo comune terremotato delle Marche, noto appunto come "la città delle cento chiese". Contemporaneamente per il premier, bisogna pensare al futuro: "San Ginesio è una una grandissima attrazione turistica".

"Difficile non portare Amatrice nel cuore dopo le immagini terribili ma anche molto belle che ho visto oggi", ha detto Gentiloni al termine del giro nella zona rossa di Amatrice "qui non pensiamo solo a ricostruire, ma anche al futuro, valorizzando le vocazioni dei territori. Amatrice - conclude Gentiloni - è ormai un simbolo nel mondo: ciò comporta grandi potenzialità ma anche grande responsabilità".

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