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Scontro treni in Puglia TUTTI I VIDEO

Dal drone che sorvola l'area del disastro ai principali commenti politici

Il tragico incidente ferroviario in Puglia 'causato da un errore umano': è questa l'ipotesi prevalente della procura di Trani - che valuta comunque tutte le ipotesi, compresa quella del guasto - per spiegare il perché i due treni si sono scontrati frontalmente all'altezza di una curva tra le stazioni di Corato e Andria, provocando 27 morti e una cinquantina di feriti.

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"Apparentemente abbiamo le idee chiare", dice in serata il procuratore aggiunto Francesco Giannella, che dirige l'inchiesta."Questo significa che lavoriamo sull'errore umano o su quello che lo ha determinato o semplicemente sulle istruzioni che sono state date al personale".

Al momento il fascicolo della Procura è stato aperto per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario a carico di ignoti. "Non ci sono indagati, almeno per ora. Siamo ancora in una fase conoscitiva dell'inchiesta, ma non credo che questa fase durerà molto", dice il magistrato, facendo capire che l'iscrizione nel registro delgi indagati delle prime persone è questione di ore. Le indagini sono condotte dalla Polfer. Mentre sul luogo dello scontro si lavora ancora per estrarre i corpi di eventuali altri feriti e vittime, il bilancio resta provvisorio: il fatto è che, spiega lo stesso procuratore Giannella, "non conosciamo il numero dei passeggeri perchè non è un aereo e non abbiamo una lista. Non siamo quindi attualmente certi sul bilancio definitivo della tragedia".

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Tornando alle cause e alle responsabilità, fondamentale sarà la documentazione che la società di trasporti Ferrotranviaria sta raccogliendo in particolare nelle due stazioni di partenza dei treni, Andria e Corato. Il direttore generale della società che gestisce il trasporto Bari-Nord, Massimo Nitti, ha annunciato che è stata già istituita una commissione di indagine interna" e che "sono stati avviati interrogatori preliminari del personale".

"Abbiamo acquisito i tracciati degli apparati centrali - ha detto Nitti - sono stati ritirati i registri dei fonogrammi delle due stazioni e le registrazioni delle telefonate del personale coinvolto". "Poi - ha aggiunto - metteremo le cose in fila per capire cosa non è andato e perché entrambi i treni sono partiti". Una cosa è certa: "uno dei due treni è di troppo, non doveva essere lì". Tutta la documentazione sarà messa a disposizione della magistratura inquirente.

Indicazioni arriveranno anche dalle scatole nere dei due convogli per capire a che velocità viaggiassero e se sia stata tentata una frenata". "Si tratta di convogli modernissimi - ha detto Nitti - uno del 2005 e l'altro del 2009, dotati di sistemi frenanti efficienti". "La sfortuna ulteriore - ha aggiunto - è stata che lo scontro è avvenuto in curva, quindi nessuno dei due macchinisti è riuscito ad attivare in tempo il sistema frenante. Se fosse avvenuto anche 200 metri più in là avrebbero fatto in tempo a frenare". Sotto accusa viene messa da più parti la linea unica.

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E c'è anche chi punta il dito contro la mancanza di sistemi automatici di supervisione della linea ferroviaria: in quella tratta, infatti, viene ancora usato il cosiddetto 'blocco telefonico', cioè la comunicazione telefonica del via libera sul binario unico. Oltre all'inchiesta penale e a quella interna all'azienda, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, che si è recato sul posto, ha annunciato che sarà istituita una "commissione di indagine" sulla tragedia. Domani il ministro riferirà al Parlamento sulla vicenda.

La testimonianza delle Crocerossine: 'Molti corpi irriconoscibili" - "L'impatto ha reso molti corpi irriconoscibili, per cui i parenti dovranno basarsi solo sugli indumenti". A dirlo sono alcune crocerossine all'esterno dell'istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari dove sono arrivate le salme delle vittime del tragico scontro frontale tra due convogli ferroviari nelle campagne tra Andria e Corato. Molti parenti sono andati via perché i riconoscimenti sono stati rimandati, ma tra i pochi che sono rimasti la commozione è incontenibile: "Perché proprio lui", singhiozza una giovane ragazza sorretta a stento da alcune persone più grandi mentre si lascia cadere.

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"Personalmente - dice la crocerossina con più anni di servizio - ho lavorato in altre tragedie, come quella in cui precipitò l'Atr 72, ma credo questa sia la peggiore". Perché? "Perché come ci hanno raccontato i parenti sfogandosi con noi - spiega - a tutti sembra assurdo morire a bordo di un treno mentre si fa una cosa così ordinaria: è una morte troppo inaspettata". Purtroppo, sottolineano le crocerossine, i "parenti dovranno basare il loro riconoscimento dagli indumenti delle vittime: c'è un elenco su cui c'è scritto come molti di loro erano vestiti quando sono usciti di casa. E poiché molti corpi sono sfigurati, e molte vittime non avevano con se documenti, saranno gli abiti a dire chi è la vittima".

"Ci hanno chiamato - raccontano alcuni psicologi - per sostenere i parenti in questo momento terribile, ma oggi non li abbiamo ancora incontrati". Lo hanno fatto invece le crocerossine. Come li abbiamo trovati? "Può immaginare lo strazio, nessuno se ne farà mai una ragione".

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