(di Aldo Baquis) (ANSAmed) - GERUSALEMME, 30 APR - In una
Gerusalemme presidiata massicciamente questa settimana dalla
polizia in occasione della Pasqua ebraica, migliaia di
israeliani hanno scelto di accompagnare le preghiere rituali al
Muro del Pianto con escursioni nelle viscere della terra.
Varcati gli ingressi, si sono trovati immersi in un dedalo di
tunnel millenari e suggestivi. Hanno potuto toccare con mano
pietre scavate in epoca canaanea, o altrove deposte
successivamente dal re Erode. In passato era possibile visitare
solo alcuni tronconi, relativamente brevi. Nel frattempo gli
itinerari si sono sensibilmente estesi e ramificati. Questa
settimana Haaretz, in un dettagliato servizio, ha così
annunciato la nascita di una sorta di 'Gerusalemme sotterranea',
che desta crescenti ansietà nella popolazione palestinese della
città. I tunnel - precisa Haaretz - non passano immediatamente
sotto la Spianata delle Moschee, ma la lambiscono. Si tratta di
uno dei maggiori luoghi sacri dell'Islam, ma e' sacra anche
all'ebraismo perche' la' vi furono eretti il primo e il secondo
Tempio di Gerusalemme. Politicamente, resta uno dei punti di
massima frizione fra israeliani e palestinesi. Un migliaio di
agenti sono stati dislocati in questi giorni nella Città Vecchia
attorno alla contesa Spianata per impedire incidenti fra i
fedeli islamici e quelli ebrei. Fra questi ultimi vi erano
alcuni integralisti che speravano di poter celebrare la Pasqua
con sacrifici rituali di capretti nella Spianata. Alcuni avevano
cercato di nascondere i capretti in scatole di cartone, ma tutti
sono stati egualmente intercettati.
In superficie, dunque, c'era massima allerta. Intanto sotto
terra, era un formicolio di gitanti israeliani - per lo più
religiosi - elettrizzati al pensiero di passare attraverso
pertugi forse utilizzati in epoca biblica da loro antenati.
L'ingresso del 'Tunnel del Muro del Pianto' era affollato come
il check-in di un aeroporto, con aggiornamenti costanti sulla
partenza di escursioni guidate (a scelta in ebraico, in inglese
o in russo) in un'area adibita a museo, o in una zona dove erano
esposti reperti archeologici tornati alla luce di recente. Da
quel varco e' peraltro possibile raggiungere una sinagoga
sotterranea, piccola ma molto attiva. "Le visite nei sotterranei
hanno un fascino speciale" ha spiegato una delle guide. "Perche'
il mondo quotidiano scompare e presto si perde il senso
dell'orientamento. Inoltre per un'ora anche i telefoni cellulari
sono costretti a tacere. La guida può essere certa allora di
monopolizzare l'attenzione dei visitatori". Fra questi c'erano
famiglie numerose, anche con bambini piccoli e passeggini: ormai
quel tratto di tunnel e' ben lastricato ed illuminato, e non
richiede particolare agilità. Gli escursionisti hanno potuto
cosi' ammirare (sotto ad abitazioni del rione islamico della
Citta' Vecchia) i resti di un 'mikve' dove - e' stato spiegato
- i sacerdoti di due millenni fa erano soliti di mattina
compiere abluzioni purificatrici, prima di entrare nel perimetro
sacro del Tempio. Questo genere di attività tiene in grande
apprensione i responsabili islamici della Spianata delle
Moschee. Di recente il Movimento islamico ha diffuso un video in
cui mette in guardia dalla eventualità che estremisti ebrei
passino dai tunnel per far breccia nell'area della Moschea al
Aqsa e compiervi attacchi. Anche se questi allarmi fossero
infondati resta - secondo Haaretz - un problema di fondo: ossia
stabilire di chi abbia autorità su questi vasti ambienti
ricavati nelle viscere della terra, e quale assetto occorrerebbe
per la 'Gerusalemme sotterranea' una volta che israeliani e
palestinesi tornassero al tavolo di trattative. (ANSAmed).