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Trivelle. M5s: denunceremo Renzi e Napolitano

Consiglio di Stato conferma: no all'election day, referendum il 17. M5s: 'Denunceremo Renzi e Napolitano per l'invito all'astensione'. Galletti: 'Referendum inutile e strumentale'

"Nelle prossime ore denunceremo il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il senatore a vita Giorgio Napolitano" perché "l'invito esplicito all'astensione è un reato". Così in una nota i parlamentari M5S secondo i quali le dichiarazioni sull'astensione "sono reazionarie e pericolose. I cittadini devono partecipare, a partire dal referendum di domenica sulle trivellazioni".

Anche dal Consiglio di Stato arriva la conferma della data del 17 aprile per il referendum sulle trivellazioni e del 5 giugno per le elezioni amministrative; nessun 'Election Day'. La decisione arriva con un decreto monocratico del presidente della quarta sezione, Filippo Patroni Griffi; respinti gli appelli proposti dal Codacons e dai Radicali contro le ordinanze.

M5s, denunceremo Renzi e Napolitano - "Nelle prossime ore denunceremo il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il senatore a vita Giorgio Napolitano" perché "l'invito esplicito all'astensione è un reato". Così in una nota i parlamentari M5S secondo i quali le dichiarazioni sull'astensione "sono reazionarie e pericolose. I cittadini devono partecipare, a partire dal referendum di domenica sulle trivellazioni". La denuncia riguarda la "violazione di due articoli di legge: il n. 98 del DPR 361/1957 sulle elezioni e l'articolo 51 comma 2 della legge n. 352 del 25/05/1970 che disciplina i referendum. L'invito esplicito all'astensione è un reato" si legge nella nota dei 5 Stelle. "E' intollerabile - continua il comunicato - che alcune fra le più alte cariche dello Stato facciano un invito simile che va contro il concetto stesso di democrazia. Le parole di Renzi ('Astenersi è legittimo. Magistrale Napolitano') e Napolitano ('Non andare a votare è un modo di esprimersi sull'inconsistenza dell'iniziativa referendaria') sono reazionarie e pericolose. I cittadini devono partecipare, a partire dal referendum di domenica sulle trivellazioni".

Galletti, referendum inutile e strumentale - "Referendum di questo genere, strumentali e del tutto residuali, contribuiscono ad allontanare i cittadini dalla partecipazione. In questo caso, però, il quesito non è difficile: è inutile. Le modifiche legislative hanno già accolto le richieste delle Regioni e degli ambientalisti". Lo afferma, in un'intervista a Repubblica, il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti che considera legittima l'astensione: "Nel momento in cui la Costituzione prevede un quorum, significa che si ipotizza che un referendum poco attrattivo possa non passare per irrilevanza". Nonostante questo andrà a votare domenica, e si esprimerà per il 'no'. "Vogliono trasformarlo in un referendum sull'opportunità di estrarre il petrolio, ma non è così - è la sua posizione - Anzi, come Paese dobbiamo continuare a investire in modo importante sulle rinnovabili". Ma "cosa succederebbe se non estraessimo quel poco petrolio che estraiamo?", dice. "Che nei nostri mari girerebbe ininterrottamente una super-petroliera. Non sarebbe di gran lunga più rischioso?". "Oggi il 60% dell'industria e il 96% della mobilità funziona così, perché manca la tecnologia adeguata - evidenzia - Anche io vorrei vivere in un mondo che va tutto a rinnovabili, ma è da ipocriti ignorare la realtà". Poi afferma che lasciare che le piattaforme possano estrarre fino a esaurimento del giacimento non è un regalo ai petrolieri: "Nessun regalo, il governo è libero di ricontrattare le royalties in qualsiasi momento"

 

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