Il 49enne premier conservatore britannico ha conquistato uno statuto speciale per la Gran Bretagna in seno all'Ue sul quale punta per chiedere agli elettori di votare sì alla permanenza di Londra nell'Unione.
Ha mostrato negli ultimi cinque anni di poter traghettare il Paese fuori dalla recessione economica e per questo ha conquistato punti di popolarita'. Ma e' stato anche duramente criticato per l'austerita' imposta al Paese, definita da alcuni ''lacrime e sangue'', che ha ridotto il welfare e causato malcontento tra le fasce piu' basse della popolazione. Ha dichiarato che si vuole limitare a un solo bis e che non inseguira' il terzo mandato. Nella sua carriera si e' ispirato piu' volte a Margaret Thatcher, anche riproponendo in chiave attuale alcune riforme introdotte dalla 'Lady di Ferro'. Ma senza appassionare le folle.
L'attuale premier vuole far passare l'idea che i conservatori possano diventare il ''partito della gente che lavora''. Tentativo che gli avversari laburisti attaccano. Per loro resta un privilegiato formatosi nelle scuole e universita' piu' esclusive del Paese, tra Eton e Oxford, che al governo si e' mostrato ''debole coi forti e forte coi deboli''.