Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Cronaca
  1. ANSA.it
  2. Cronaca
  3. Cassazione: pipì del cane su muro o auto, bottiglietta acqua evita condanna

Cassazione: pipì del cane su muro o auto, bottiglietta acqua evita condanna

Dimostra che il padrone' vuole ridurre danni da imbrattamento

Chi ha il cane è avvisato: per non essere condannato per "imbrattamento" perchè il quattrozampe ha fatto pipì sulle macchine in sosta o sulla parete esterna di un palazzo, è sempre meglio che porti una bottiglietta d'acqua per ripulire subito la deiezione dimostrando così di voler "ridurre il più possibile il rischio che siano lordati beni altrui". Lo sottolinea la Cassazione che detta le regole per chi porta a spasso il 'miglior amico'. Proprio perché aveva l'abitudine di uscire con la scorta d'acqua, il padrone di un 'Rex' cittadino si è visto confermare - dai supremi giudici - l'assoluzione ricevuta in appello, dopo la condanna in primo grado. Il dettaglio dell'acqua al seguito - spiega la Cassazione nella sentenza 7082 - dimostra che l'imputato si era preoccupato di minimizzare i danni.

Dunque un po' d'acqua fa venir meno il dolo, elemento richiesto perché sussista il reato di imbrattamento, rinvenibile invece nell'atteggiamento del padrone incivile che se ne frega se il cane sporca. Il caso affrontato dalla Cassazione, nasce dalla denuncia del proprietario di un antico palazzo gentilizio fiorentino - il 'palagio' Rosselli-Del Turco, sorto al numero nove di Via Maggio nel 1260 - contro Massimiliano N., quarantottenne padrone di un cane che aveva alzato la zampa su cotanto bene architettonico, protetto dalle Belle arti. "E' un dato di comune esperienza che il condurre un cane sulla pubblica via - scrive il verdetto - apre la concreta possibilità che l'animale possa imbrattare con l'urina o con le feci beni di proprietà pubblica o privata". "E' però anche un dato di comune esperienza che, per quanto l'animale possa essere stato ben educato, - prosegue la Cassazione - il momento in cui lo stesso decide di espletare i propri bisogni è talvolta difficilmente prevedibile trattandosi di un istinto non altrimenti orientabile e, comunque, non altrimenti sopprimibile mediante il compimento di azioni verso l'animale che si porrebbero al confine del maltrattamento nei confronti dello stesso".

"Ancora, è un dato di comune esperienza - aggiunge la sentenza - che i cani non esplicano i propri bisogni in luoghi chiusi di privata dimora, con la conseguenza che i possessori dei predetti animali che risiedono in agglomerati urbani si vedono necessitati a condurli sulla pubblica via: non sempre le Autorità locali sono in grado di predisporre luoghi appositi ove detti animali possano espletare i loro bisogni e comunque non può essere escluso che gli animali decidano (con tempi e modalità che non è possibile inibire) di espletare tali bisogni altrove o prima del raggiungimento dei luoghi a ciò deputati". Che cosa può fare allora il padrone? "L'unica limitata sfera di azione che compete a chi è chiamato a condurre sulla pubblica via detti animali - concludono gli 'ermellini' - è quella di agire al fine di ridurre il più possibile il rischio che questi possano lordare i beni di proprietà di terzi, quali i muri di affaccio degli stabili o i mezzi di locomozione ivi parcheggiati". Ecco a che cosa serve la bottiglietta d'acqua che, fortunatamente, aveva con sè Massimiliano N. che si era subito dato da fare per ripulire la parete dei Rosselli-Del Turco. Il loro ricorso contro l'assoluzione del concittadino - in questa vicenda sono tutti fiorentini 'doc' - è stato rigettato e dovranno pagargli mille euro di spese legali...

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Video ANSA



Modifica consenso Cookie