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Ministero Istruzione annulla test Medicina, Lorenzin: caos gravissimo

Per Area medica e Servizi clinici, i quiz saranno ripetuti il 7 novembre

"E' avvenuta una cosa gravissima, spero che ci sia una soluzione al più presto". Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in merito all'annullamento dei test a Medicina, sottolineando la necessità che si arrivi ad una "normalizzazione" dei test di accesso.

Al ministero della Salute, ha detto il ministro a margine di un convegno sullo stato delle vaccinazioni in Europa, "abbiamo attivato un tavolo sull'articolo 22 del Patto per la salute, che riguarda molti aspetti della professione medica, di quella sanitaria, dell'accesso alla professione e delle specializzazioni. Al tavolo partecipa anche il ministero dell'Università e ricerca". Quindi, ha rilevato, "credo che il tavolo diventi in questo momento un luogo di confronto tra le parti per risolvere problemi concreti". A questo punto, ha concluso Lorenzin, "ritengo che dovremmo rendere 'normali' i test di accesso a Medicina, evitando che ogni volta succedano cose straordinarie".

Il presidente del Cineca, Emilio Ferrari, rimetterà il suo mandato. Il responsabile del Consorzio universitario che ha preparato il test di ingresso alle specializzazioni di Medicina riconosce l'errore e dice a RaiNews24: "E' un atto dovuto da parte mia portare a termine questa operazione, dopo di che rimetterò il mio mandato".

Udu, dimissioni e scuse non bastano - "Il caos causato dallo scambio dei test durante le prove per le specializzazioni mediche in questi giorni vede un Miur totalmente incapace di prendersi le proprie responsabilità e un governo che si lava le mani della situazione". La pensa così l'Unione degli universitari secondo cui le dimissioni del presidente del Cineca "rischiano di diventare un ulteriore beffa per i giovani medici se non saranno seguite da un'azione risolutiva immediata".

"Le dimissioni del presidente del Cineca non sono la soluzione: non pensi il Ministro Giannini - afferma Gianluca Scuccimarra Coordinatore dell'Unione degli Universitari - di aver risolto la situazione con un bel messaggio di scuse e un paio di dimissioni. I giovani medici che hanno tentato il test vogliono risposte concrete e non si accontenteranno di pochi slogan e spot anche male recitati, dato che il Cineca, differentemente da quanto appare in questi giorni, è alle dirette dipendenze del ministro stesso. Il Ministero deve trovare - chiede Succimarra - una risposta immediata che risolva la situazione a breve termine: è impensabile costringere giovani che aspettano da un anno e mezzo di poter proseguire il proprio percorso di formazione a nuove attese che metterebbero in crisi anche il sistema sanitario nazionale. Per noi rimane un'unica strada percorribile, quella dei finanziamenti e dell'aumento delle borse fino alla copertura totale dei richiedenti, quelle #12milaborse che in tanti anche sui social stanno chiedendo in questi giorni". E L'Udu avverte: "se non ci sarà una soluzione concreta siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti a nostra disposizione: dalla rappresentanza in Cnsu alla mobilitazione fino anche all'azione legale".

IL MIUR ANNULLA LE PROVE - Un 'pacchetto' di quiz distribuito per errore al posto di un altro, e oltre 11 mila candidati all'ingresso alle Scuole di specializzazione in Medicina per l'Area Medica e i Servizi clinici si ritrovano a dover ripetere le prove scritte, spese e stress compresi. Causa della doccia fredda, uno sbaglio subito ammesso dal Cineca, il Consorzio interuniversitario incaricato di somministrare i test (che si è scusato e si è già offerto di pagare spese ed eventuali danni), e immediatamente reso noto agli interessati dal Miur, che ha parlato di una "grave anomalia", ma che ha già scatenato malumori e polemiche. "Il ministro Giannini dovrebbe avere la decenza di chiedere scusa e di dimettersi" tuona il deputato di Forza Italia Rocco Palese.

"Risolva la questione o ne tragga le conseguenze" gli fa eco Giorgia Meloni (Fdi). Il Codacons ha fatto sapere che avvierà una causa collettiva di risarcimento danni contro Cineca e Miur. Comunque, il 7 novembre, gli interessati saranno chiamati a tornare sui banchi. Le prove scritte del primo concorso nazionale per l'ingresso alle scuole di specializzazione in Medicina si erano svolte nei giorni scorsi, tra il 28 e il 31 ottobre. Alla selezione erano iscritti 12.168 candidati distribuiti in 117 sedi, per varie aree.

Le verifiche sullo svolgimento dei test cominciano subito dopo e non ci vuole molto ai funzionari del Miur per rilevare "una grave anomalia" nella somministrazione delle prove scritte del 29 e 31 ottobre per le scuole dell'Area Medica e quelle dell'Area dei Servizi Clinici. Il Miur chiede subito un approfondimento al Cineca, che, tramite una lettera ufficiale inviata al Ministero ieri sera "alle ore 20.52" - precisa in una nota - ha ammesso "un errore nella fase di codifica delle domande durante la fase di importazione" di queste ultime nel data-base utilizzato per la generazione dei quiz. A causa di questo errore, spiega il Ministero, sono stati scambiati i quesiti delle prove del 29 ottobre con quelli del 31 ottobre, in particolare le 30 domande comuni a ciascuna delle due Aree, Medica e dei Servizi Clinici. Trenta domande le cui risposte sono state annullate, e che saranno riproposte il 7 novembre dagli 8.319 candidati che hanno sostenuto le prove di tutte e due le Aree, dai 2.125 che hanno affrontato esclusivamente l'Area Medica e dai 798 che hanno svolto la prova solo per i Servizi Clinici. In tutto, 11.242 persone.

Nessuna anomalia invece nei 10 quesiti specifici per ciascuna tipologia di Scuola, così come non si registrano problemi nelle prove del 28 ottobre (quella con i 70 quiz comuni a tutti i candidati) e del 30 ottobre (quella dell'Area Chirurgica). Il Codacons ha già annunciato una causa collettiva di risarcimento danni. "E' un vero e proprio scandalo - afferma il presidente Carlo Rienzi - ora tutti i candidati che hanno sostenuto i test saranno costretti a ripeterli, subendo un danno morale e materiale immenso". Per questo ha deciso di citare in giudizio "il Cineca per l'errore materiale commesso e il Ministero dell'Istruzione per i mancati controlli che hanno concorso a determinare la cancellazione delle prove". "Il governo risolva i danni causati aumentando il numero di borse" propone da parte sua l'Unione degli Universitari, che sottolinea "l'ennesimo errore del Cineca ai danni delle migliaia di studentesse e studenti che si sono presentati al concorso". Ripetere la prova "andrà a falsarne l'intera veridicità" afferma l'associazione. "Il Miur - conclude - dovrà prendersi le proprie responsabilità".

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