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Figc, Tavecchio al rush finale: "riforme con i sindacati"

Cesena lascia i 9 anti e lo appoggia. Tommasi: serve coraggio

"Il calcio italiano ha bisogno di riforme urgenti, e i risultati si ottengono solo se le Leghe e le componenti tecniche fanno gioco di squadra". A poche ore dal voto che deve portare la Figc lontana dalle secche del disastro mondiale, Carlo Tavecchio vede la vittoria e tende la mano ad Aic ed Aiac, allargando l'orizzonte oltre l'assemblea elettiva. Atalanta e Verona hanno ribadito il loro appoggio al candidato delle tre Leghe, smentendo le ipotesi di un passaggio al gruppo dei 9 dissidenti che anzi ha perso il Cesena: "visto che né Tavecchio né Albertini si sono ritirati, saremo coerenti con quanto deciso in assemblea di A e voteremo Tavecchio", le parole di Lugaresi, un colpo pesante al tentativo di spallata guidato da Juve, Roma e Torino.

Tra l'altro, durante tutta la giornata di domenica è circolata la voce che anche la Samp si possa svincolare dal gruppo dei dissidenti. I primi delegati al voto sono arrivati nel tardo pomeriggio all'hotel di Fiumicino che oggi ospita l'assemblea, l'Aic è chiamata tra l'altro a esprimere i suoi quattro consiglieri tra cui lo statuto indica la presenza di una donna. La notte di colloqui, incontri, considerazioni sembra depotenziata dall'attuale conta dei voti, oltre che dalla situazione della Lega di A. Tavecchio sarebbe attestato a cavallo di quota 60%, ma al di là delle ultime ore di campagna elettorale porta a porta il passaggio atteso da tutti è il primo scrutinio.

I 278 delegati (20 di A, 21 di B, 60 di Lega Pro, 90 dai Dilettanti, 52 Aic, 26 Aiac, 9 Aia) voteranno dopo i discorsi dei due candidati e gli altri interventi a scrutinio segreto: al primo spoglio serve il 75%, al secondo il 66%, al terzo la maggioranza assoluta. Gli esperti di voto Figc dicono che se un candidato alla prima tornata ruota attorno a quota 60, può addirittura sperare di passare alla seconda; viceversa, se si avvicina a quota 53, deve correre ai ripari per non fallire anche al terzo tentativo. La situazione attuale è chiara: le quattro Leghe unite su Tavecchio, con dissensi individuali e in percentuali non decisive (oltre che orientate sulla scheda bianca, più che su Albertini), Aic e Aiac dall'altra parte. Damiano Tommasi, presidente dell'assocalciatori, prende atto senza alzare bandiera bianca.

"Spero che vinca il coraggio di cambiare: gli elettori hanno paura di voltare pagina. Sin dall'inizio abbiamo espresso la nostra contrarietà all'idea di federazione di Tavecchio, e continueremo a farlo. Non riusciamo a pensare positivo, a elaborare un progetto, ma solo a interessi personali: il consenso è arrivato da un accordo tra le Leghe che esclude le componenti tecniche ed è derivato dalla distribuzione delle risorse della serie A. Non so se Tavecchio dovrà pagare cambiali, ma chiunque sarà presidente avrà un compito molto difficile". Da Fiumicino, dove è arrivato quasi in contemporanea con il suo rivale Albertini, Tavecchio ha d'altra parte lanciato un messaggio ad Aic e Aiac, che è anche una chiamata alla corresponsabilità. Ha promesso "impegni concreti per i settori giovanili, per l'impiantistica sportiva e per i centri di formazione federale, per la riforma dei campionati e per le regole di governance", definiti obiettivi principali e non più rinviabili. Ma tutto ciò "sarà possibile soltanto grazie al lavoro di squadra delle Leghe e delle componenti tecniche. Il mio programma è basato proprio sulla realizzazione degli obiettivi comuni e sul lavoro da fare insieme".

Tavecchio è intenzionato, se le previsioni saranno rispettate e sarà presidente, a tenere un primo consiglio federale informale già dopo l'assemblea. Li parlerà di governance e di nomi, anche se non potranno essere ancora formalizzati. Per le due vicepresidenze si parla di Beretta e Abodi. Come da programma ci sarà un 'capo azienda'. Molte indicazioni portano a Michele Uva, attuale dg di Coni Servizi. Il nome più atteso è però quello di ct: per scegliere tra una rosa che va da Conte (che però non sembra intenzionato a sedere su quella panchina in tempi brevi) a Guidolin passando per Mancini, Tavecchio si prenderà qualche giorno di tempo, probabilmente fino al 18.

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