(ANSA) - ANCONA, 13 FEB - Una ragazza bellissima: grandi
occhi verdi, le sopracciglia un arco perfetto, una bocca che
sembra disegnata e lunghi capelli castano scuro. Un solo 'neo':
Elisa, 22 anni, ragazza immagine di una discoteca, era
anoressica. La bellezza, in un mondo dove l'aspetto fisico è un
dio a cui immolarsi, non è bastata a questa giovane donna di
Osimo (Ancona), che ha deciso di farla finita impiccandosi con
il cordone della tenda nella sua camera da letto. A ritrovare il
corpo senza vita è stata la mamma, che ha inutilmente chiamato
il 118: la sua ragazza se n'era andata.
Lo ha fatto senza lasciare un biglietto, neppure due righe di
spiegazione. Ma Elisa era da qualche tempo in cura per problemi
di depressione, accompagnati o forse innescati dai suoi disturbi
alimentari. La piangono, oltre ai genitori e alla sorella, i
tanti amici, che oggi hanno inondato il suo profilo Facebook di
emoticon con faccine in lacrime. E di tributi alla sua
trionfante bellezza, oscurata solo in parte dalla magrezza e
celebrata in decine di scatti dove Elisa, 'Eli' per gli amici,
compare a volte in pose da femme fatale, in altre da grintosa
'ragazza immagine', in altre ancora da ventenne semplice e
fresca. Il lavoro in discoteca, racconta chi la conosceva,
l'aveva scelto per potersi mantenere all'Università, facoltà di
biologia, a cui era iscritta. Una vicenda penosa, su cui è
intervenuta Paola Giorgi, l'assessore regionale con delega anche
alle politiche giovanili, che tempo fa aveva fatto 'outing'
rivelando pubblicamente di aver sofferto di anoressia. "Io sono
guarita - dice la Giorgi - e sono tornata una donna, libera. Ma
guarire da soli è quasi impossibile. L'anoressia è il sintomo di
una malattia dell'anima. Occorre curare il sintomo e rimettere
insieme i cocci dell'anima. Occorre una risposta sanitaria
precisa e costante. Oggi. E' già tardi".
E l'ossessione della forma fisica perfetta è all'origine di
un'altra vicenda, che ha per protagonista una tredicenne di
Ancona. E' bastato che una supplente, parlando con i compagni,
la definisse 'cicciottella', che la ragazzina si è imposta un
semi digiuno e, dopo alcuni giorni, è svenuta in classe. Ora il
caso approderà all'Ufficio scolastico regionale, ha annunciato
la dirigente della scuola Daniela Romagnoli, precisando:
"l'insegnante non ha deriso l'alunna, ma ha usato l'epiteto in
modo affettuoso. Certo, quella frase e' stata imprudente, ma
anche travisata". E se la supplente, che è una precaria, "ha
fatto del male lo ha fatto involontariamente. Adesso è
disperata". La ragazzina è stata portata all'ospedale pediatrico
Salesi e le sue condizioni non sono gravi, nonostante un lieve
stato di disidratazione.