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Da Londra a Norcia,paura Brexit no sisma

Pensionati inglesi a S. Pellegrino, qui "il paradiso"

(di Gianluigi Basilietti) (ANSA) - NORCIA (PERUGIA), 22 GEN - La felicità si può trovare anche in 27 metri quadrati, quanto è grande la mobil house in cui vivono da oltre un anno Denise e Richard Abel, assieme al loro cane Leo. Lei un passato da psicologa, lui da ricercatore petrolifero, da alcuni anni sono in pensione. Nel 2012 hanno lasciato Londra per trasferirsi a San Pellegrino di Norcia ed è qui che hanno deciso di volere continuare a vivere, malgrado il terremoto e la casa rasa al suolo perché "la Brexit mette più paura della terra che trema". Hanno deciso di raccontare all'ANSA la loro storia di amore e attaccamento a questo borgo anche per dare un messaggio di speranza alla comunità del luogo. A parlare è Denise che se la cava meglio con l'italiano. "Non abbiamo mai pensato di lasciare questa terra - ha detto - nemmeno per un minuto, a maggior ragione dopo le recenti scelte del governo britannico. A noi fa più paura la Brexit che il terremoto e l'uscita dell'Inghilterra dall'Unione europea è uno dei motivi che ci ha spinto a restare, con maggiore convinzione, a San Pellegrino". "Qui - ha aggiunto la donna, cercando lo sguardo complice del marito - sappiamo che col tempo avremo di nuovo una nostra casa, in Inghilterra, invece, milioni di persone si troveranno ad affrontare un futuro molto incerto dopo l'uscita dall'Europa". A Londra continua a vivere il loro unico figlio Joe che hanno raggiunto per le feste di Natale. "Ma il prossimo anno lo festeggeremo qui, nella casetta che ci verrà assegnata" si sono detti sicuri. La coppia è in attesa di una cosiddetta Sae, una Soluzione abitativa d'emergenza, ma il loro obiettivo è ricostruirsi la casa. "Sappiamo - hanno spiegato - che ce la faremo, come siamo convinti che San Pellegrino rinascerà più bello di prima". Denise nel ripercorrere le tappe che l'hanno portata a vivere in Umbria assieme a suo marito, ha mostrato sul tablet le foto di quella che era loro dimora: 300 metri quadrati che oggi sono un cumulo di macerie dopo l'azione delle ruspe. "Ma possiamo dirci fortunati - ha aggiunto con un sorriso sincero -, siamo riusciti a recuperare buona parte dei mobili che avevamo da poco acquistato". Denise e Richard sono ormai parte integrante della piccola comunità di San Pellegrino. "E di questo siamo orgogliosi - hanno detto - perché questa gente è meravigliosa, ci stanno aiutando tanto, senza di loro sarebbe tutto molto più complicato". Nel tempo libero Denise impartisce lezioni, gratuite, di inglese agli abitanti del borgo. Richard è un appassionato escursionista e le montagne intorno sono il suo rifugio. Hanno sottolineato di sentirsi cittadini dell'Europa, come a dire che non potevano trovare posto migliore che la terra di San Benedetto che al Continente ha dato i suoi valori di fondo. La sera prima della grande scossa del 30 ottobre, Denise e il marito stavano festeggiando i 40 anni di matrimonio. "Da Londra - hanno ricordato - erano arrivati alcuni nostri amici e nostro figlio. Il giorno del sisma, subito dopo i crolli, li abbiamo messi tutti su un treno e gli abbiamo detto: voi andate, ma noi restiamo qui, perché questo - hanno concluso Denise e Richard -, malgrado la terra che trema, è il paradiso".(ANSA).
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