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Salvo da malattia e sisma, va a Santiago

"Sopravvissuto a tutto, è momento dire grazie" racconta

(di Gianluigi Basilietti) (ANSA) - NORCIA (PERUGIA), 7 AGO - "Sarò pellegrino del terremoto sul cammino per Santiago di Compostela e lo farò per me e per la mia terra ferita dal sisma": è quanto racconta, all'ANSA, Daniele Franchi, un ragazzone di 25 anni di San Pellegrino di Norcia che esce da una duplice brutta esperienza di vita, prima una grave malattia e poi il terremoto che l'ha buttato fuori di casa assieme alla sua famiglia. "Sono sopravvissuto a tutto - dice il giovane - e ora è giunto il momento di manifestare il mio ringraziamento affrontando gli 800 chilometri che da St Jean Pied-de-Port mi porteranno a Santiago. Andrò solo, a farmi compagnia ci sarà unicamente la felpa con la scritta 'San Pellegrino di Norcia che legherò allo zaino che porterò in spalla. Ogni volta che ne avrò occasione racconterò di ciò che è successo col sisma nel mio paese e nell'Italia centrale e ovviamente inviterò i pellegrini che mi cammineranno a fianco di venire un giorno anche qui nella mia terra". Racconta tutto ciò con determinazione e con l'orgoglio di chi sa che sta per intraprendere un'esperienza di vita unica. Daniele vuole affrontare tutte le difficoltà che il cammino riserva, senza sconti. "Inizierò il viaggio in ottobre - annuncia - quando sul tratto dei Pirenei l'inverno comincerà a farsi sentire, ma ho deciso di intraprenderlo in questo periodo perché le cose semplici non fanno per me". Al momento, inoltre, prevede anche di non dormire negli ostelli disseminati lungo il percorso e che accolgono ogni anno migliaia di pellegrini. "Il mio letto - sottolinea - sarà il sacco a pelo, mi fermerò negli ostelli solo per farmi una doccia e per ricaricare il cellulare". E come se non bastasse ha anche programmato di andare oltre Santiago. "Voglio arrivare al mare - afferma Daniele -, aggiungerò quindi altri 100 chilometri, per poi tornare di nuovo a Santiago e da qui a San Pellegrino di Norcia, anche se al momento non so che viaggerò in aereo o in treno". Ma in lui come nasce l'idea del cammino? "Nel marzo del 2016 - racconta - mi hanno diagnosticato una brutta malattia, ho iniziato la mia battaglia personale e mi sono detto: se guarisco faccio il cammino di Santiago di Compostela. Poi dal 24 di agosto, fino ad arrivare al 30 ottobre, sappiamo tutti cosa è accaduto qui a Norcia, ma fortunatamente siamo sopravvissuti anche alla furia del terremoto e quindi il cammino assume un significato ancora maggiore di come lo avevo immaginato inizialmente". Ogni giorno Daniele si allena per affrontare il lungo percorso. "Quotidianamente - spiega - faccio oltre 25 chilometri con lo zaino appesantito in spalla, per ottobre sarò pronto a mettermi in cammino". Intanto prosegue la vita da sfollato del terremoto e anche se la sua famiglia ha ottenuto una delle prime casette realizzate a San Pellegrino, lui continua a dormire dentro un camper. "Ma questa volta non è per scelta o per sottopormi a una prova di resistenza - conclude Daniele -, ma perché la casetta che ci hanno assegnato ha sì due stanze, ma con noi vive anche nonna ed era giusto che la seconda camera la lasciassi a lei". (ANSA).
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