(ANSA) - CASTELSANTANGELO SUL NERA (MACERATA), 8 SET - Massima fiducia in Fabrizio Curcio, l'ex capo della Protezione civile nazionale, che i rumors danno per prossimo all'incarico di commissario alla ricostruzione, al posto di Paola De Micheli, in scadenza. Ma i sindaci del terremoto vogliono contare di più e avere una loro rappresentanza della cabina di regia per il terremoto e la ricostruzione. Sono le richieste partite da un incontro "Oltre la ricostruzione" a Castelsantangelo sul Nera, Comune danneggiato dal sisma del 24 agosto 2016 e devastato dalle scosse di fine ottobre 2016. Cento giorni dopo l'insediamento del nuovo governo i sindaci di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci, di Amatrice Filippo Palombini e di Montereale (L'Aquila) Massimiliano Giorgi hanno chiesto anche "norme più chiare e semplici", dato che il dl sisma è stato "una buca", e la certezza delle risorse per la ricostruzione, che al momento è "stagnante" secondo Falcucci. Palombini ha sollecitato anche chiarezza sulla "governance: non si sa chi comanda". "Ad Amatrice ci sono 170 interventi stanziati per le strade, che sono il motore della ripartenza, ed ancora non è partito neppure uno". Per Falcucci "ci vorranno almeno 4 lustri per la ricostruzione, servono risorse e opportunità economiche. Altrimenti ci dicano che dobbiamo morire, che la montagna non sarà ripopolata, che dobbiamo trasferirci al mare". "Va bene ricostruire le scuole - gli ha fatto eco Giorgi - ma rischiano di restare cattedrali nel deserto se non parte la ricostruzione, anche quella leggera". Concordi i sindaci anche sui piccoli abusi: "nessun Far west urbanistico, ma serve un po' di buon senso". Tra le altre richieste, quella delle zone franche urbane, "che hanno portato vantaggi economici dove sono state istituite" e anche una "differenziazione sismico del cratere in base ai danni riportati dai vari Comuni", perché "sappiamo che una modifica non è politicamente possibile". Falcucci ha rilancio anche la proposta di una legge sulla montagna.