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Bacino altura per acqua Alto Nera

Studio sostenuto da sindaco, Cia, Copagri e Regione

(ANSA) - ANCONA, 5 DIC - Un bacino d'acqua con una portata da 20 mila metri cubi a 1.765 metri di quota a Castelsantangelo sul Nera (Macerata) per abbeverare il bestiame degli allevamenti, per l'innevamento artificiale e come presidio antincendio. Lo studio di fattibilità del progetto funzionale al rilancio dell'Alto Nera, colpito duramente dal terremoto del 2016, è stato presentato in Regione. L'iniziativa, che potrebbe costare un milione di euro tra impermeabilizzazione del bacino e servizi, è fortemente voluta da Cia e Copagri Marche, dal sindaco Mauro Falcucci e appoggiata dall'assessore regionale Angelo Sciapichetti. Lo studio di fattibilità, ha spiegato l'arch. Andrea Prosperi, uno dei tecnici che vi hanno lavorato, mostra che il progetto non ha impatto ambientale e sfrutta una fonte situata 30 metri al di sopra del bacino, con l'acqua che lo alimenterebbe in caduta. I benefici di un invaso del genere sono stati elencati da Mirella Gattari, presidente Cia Marche la quale ha rimarcato l'importanza del progetto per un "territorio martoriato dal sisma" e ha ricordato il ruolo degli allevatori come "custodi" ma in un contesto di "tenuta economico-sociale e ben strutturata". E gli investimenti per ripartire, ha aggiunto Giovanni Bernardini (Copagri), non possono non essere guidati anche dal pubblico. Concetti ripresi dal sindaco Falcucci il quale ha lamentato il ritardo sull'approvazione del Piano del Parco adottato 15 anni fa. "Se la montagna deve ripartire - ha detto -, deve ripartire anche da questi progetti, dalla valorizzazione delle risorse naturali e dalla creazione di lavoro. Il Governo dice che si ricostruirà e io parto da questo concetto". Falcucci si è anche appellato agli imprenditori affinché investano nella zona. All'iniziativa ha plaudito Sciapichetti, anche perché "si inizia a parlare di ricostruzione" e non solo di emergenza. "Governo e Regione - ha rimarcato - vogliono fermare lo spopolamento che era già in atto prima del terremoto. Fare in modo che il territorio trovi occasioni di sviluppo eco-sostenibile seguendo la vocazione del territorio" a partire dall'enogastronomia. Esemplificando dalla collocazione delle casette, l'assessore ha ribadito che "non si vogliono far spopolare né i comuni né le frazioni". Quanto all'impiego dei fondi ingenti a disposizione, però, ha anche lamentato un "eccessivo appesantimento burocratico". Certo è che, ha concluso Sciapichetti, "che la sfida da vincere è la ricostruzione socio-economica" del territorio.
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