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Di nuovo a scuola nei centri umbri

Strutture moderne accolgono oltre mille ragazzi Norcia e Cascia

A un anno dal terremoto che ha investito il centro Italia 1.100 studenti sono tornati stamani sui banchi nelle scuole di Norcia e Cascia. Alle 8.20 in punto è suonata la campanella, inaugurando il nuovo anno scolastico come nel resto della regione. Le scuole che hanno accolto gli alunni dei centri colpiti dal sisma sono quelle inaugurate in primavera. Strutture moderne e soprattutto sicure. A Norcia gli studenti delle superiori dell'istituto "De Gasperi-Battaglia" hanno le aule in un grande container accanto a quella che era la sede prima che il sisma la lesionasse. Gli alunni della materna, dell'elementare e della media seguiranno invece le lezioni nei tre edifici realizzati nei mesi scorsi dalla fondazione Francesca Rava, con il contributo del Corriere della Sera e del TgLa7. Fondazione che in Umbria ha costruito anche le elementari e medie di Cascia. Mentre i giovani delle superiori della città di Santa Rita sono tornati sui banchi dell'istituto "Fidati", che ha retto alle scosse.

"Quello che si è aperto oggi è un anno importante, ripartiamo con tutte le scuole perfettamente funzionanti e dotate dì tecnologie avanzate. Quindi mi sento di dire che sarà un anno scolastico improntato sulla qualità", ha spiegato all'ANSA la dirigente scolastica Rosella Tonti. "Tutti gli alunni avranno un tablet in comodato d'uso gratuito - ha aggiunto - e tutte le classi sono dotate di lavagne elettroniche". Oltre ai progetti ci sono anche i sentimenti e Tonti non li ha nascosti. "Al suono della campanella ero davvero emozionata - ha detto -, così come ho visto emozionanti i miei studenti. Molti docenti qui lo scorso anno sono voluti tornare e questo è un segnale bellissimo". Ad accogliere gli alunni più piccoli di Norcia e Cascia c'era una madrina d'eccezione, Martina Colombari, sostenitrice e testimonial della Fondazione Rava. "È stato bello tornare - ha sottolineato - ed è ancora più bello vedere tutti questi bambini felici di stare dentro queste scuole che abbiamo realizzato grazie al contributo degli italiani. È un giorno speciale, le scuole sono un grande punto di riferimento per l'intera comunità e avere realizzato questi edifici ci dà enormi soddisfazioni".

Ma l'impegno della Fondazione Rava nelle zone colpite dal sisma non è ancora terminato. "Ci hanno chiesto un contributo nella frazione di Eggi a Spoleto e a Pieve Torina in provincia di Macerata e noi faremo di tutto per costruire nuove scuole anche in questi due paesi", le parole di Maria Vittoria Rava, presidente della Fondazione. A salutare l'inizio delle lezioni c'era anche il sindaco Nicola Alemanno che nella lettera agli studenti ha sottolineato come "si ricomincia all'interno di istituti sicuri che fanno stare tranquilli le vostre famiglie". E non ha mancato di ringraziare i giovani "per il coraggio mostrato nelle difficoltà che abbiano dovuto affrontare dopo il terremoto". Alemanno ha parlato anche di ricostruzione e fiducia che "nasce dalla vostra voglia di rinascere, ricostruire, di tornare alla normalità".

E di futuro hanno parlato gli studenti più grandi, sul campetto da calcio delle superiori. A metà mattinata ci sono cinque, sei ragazzi e ragazze per l'ora di motoria e mentre qualcuno tira un calcio ad un pallone, altri discutono di cosa faranno dopo la maturità. Hanno detto di voler andare all'università, uno proverà ad entrare all'Accademia di Modena per seguire la carriera militare, altri hanno invece pensato a medicina. Non manca chi ha ancora le idee confuse, ma tutti sono convinti che il futuro è dalla loro parte.

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