(ANSA) - ROMA, 15 GIU - L'indicazione di una scossa di terremoto di magnitudo 5.1 questa mattina in provincia di Macerata, apparsa sul sito dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) per un errore tecnico e poco dopo cancellata, ha gettato nel panico cittadini e sindaci di quell'area, già colpita duramente dal sisma del 2016. Secondo quanto si è appreso successivamente da fonti della Protezione civile delle Marche, un terremoto di magnitudo 5.1 è effettivamente avvenuto nei minuti concomitanti alla scossa di magnitudo 1.6 registrata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) a Pieve Torina (Macerata), ma nelle Filippine: per un errore di sistema avvenuto in automatico, alle ore 5:17 italiane di questa mattina, al terremoto di magnitudo 1.6 con epicentro in Italia è stata associata la magnitudo 5.1 del terremoto avvenuto nelle Filippine. "Il problema è stato prontamente corretto", ha spiegato l'Ingv, che è al lavoro per ricostruire le cause dell'accaduto. "Sono stato svegliato dalle telefonate, altro che dalla scossa - ha raccontato con un sorriso il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci - perché a scosse come quella di magnitudo 1.6 che effettivamente c'è stata ormai non facciamo più caso. Ce ne sono in continuazione. Insomma, quello di questa mattina, è stato un pesce d'aprile". A chiamare il sindaco e gli altri cittadini sono stati "parenti, amici, conoscenti che avevano letto la notizia sui siti dei quotidiani e delle agenzie on line. Ha chiamato anche la Protezione civile, ma poi è stato chiarito subito che si trattava di un falso allarme. Se ci fosse stata una scossa così forte, mi avrebbe buttato giù casa". Il problema, ha aggiunto il sindaco, è quello della ricostruzione: "Bisogna cambiare passo, essere più dinamici, dare una scolta alle tempistiche burocratiche e alle normative, che vanno condivise".(ANSA).