(ANSA) - ROMA, 8 NOV - Nel 2016, sono circa 1.400.000 i
liberi professionisti in Italia, pari al 6,1% degli occupati
complessivi, con un reddito medio pro capite di oltre 32mila
euro. Di questi, la maggioranza (1.032.000) è iscritta ad albi o
ordini, con un reddito medio pro capite di poco superiore ai
40mila euro, mentre i professionisti non ordinistici, cioè le
nuove professioni (free lance, professionisti indipendenti),
sono 352mila con un reddito medio pro capite di 16.169 euro. E'
quanto emerge dalla ricerca presentata oggi al convegno
'Professionisti 4.0' dedicato ai nuovi professionisti non
ordinistici iscritti a Confcommercio Professioni.
Tra il 2008 e il 2016 sono questi ad aver registrato la
maggiore crescita: +54,9% contro il +19,7% dei liberi
professionisti e il +11,1% di quelli iscritti agli ordini. Tra
il 2008 e il 2016, le attività che hanno registrato i maggiori
tassi di crescita del numero di professionisti sono: istruzione
e formazione (+147,4%), sanità e assistenza sociale (+98,1%),
attività artistiche, sportive e di intrattenimento (+64,2%),
attività professionali, scientifiche e tecniche (+44,8%).
"Il nostro obiettivo è di affermare un nuovo protagonismo per
il lavoro autonomo professionale nell'economia della conoscenza
e della rivoluzione digitale - ha detto Anna Rita Fioroni
presidente di Confcommercio Professioni -. Il lavoro autonomo
professionale è, infatti, sempre più la risposta alla richiesta
di servizi professionali avanzati ed ad alto contenuto
cognitivo".
"La nostra battaglia per l'equo compenso - ha aggiunto
Fioroni - è una battaglia per l'autonomia dei professionisti che
non potrà mai realizzarsi se non ci sarà vera indipendenza
economica rispetto ai committenti più forti e soprattutto nei
rapporti con la Pubblica Amministrazione. Una prima risposta si
è avuta con il collegato fiscale alla legge di bilancio 2018 che
introduce il principio dell'equo compenso. Ma ancora non viene
applicato. Va chiarito infatti - ha concluso - l'ambito di
applicazione con particolare riguardo alle professioni non
organizzate in ordini e collegi, per cui mancano i parametri dei
decreti ministeriali previsti per le professioni ordinistiche".
(ANSA).