(ANSA) - ROMA, 12 GEN - E' "indispensabile" che nel Disegno
di legge sul lavoro autonomo ed agile "venga inserito un
riferimento al diritto all'equo compenso" di chi svolge la
libera attività professionale e, nel contempo, "venga stabilita
la nullità delle clausole contrattuali difformi". A chiederlo
una delegazione del Cup (Comitato unitario delle professioni)
guidata da Marina Calderone, stamani in Commissione Lavoro della
Camera. Ricordando che il Legislatore ha già "intrapreso
iniziative di tale segno, cominciando dai settori dove più
macroscopici si sono manifestati gli abusi", con riferimento
"all'equo compenso dei giornalisti", i rappresentanti degli
Ordini e dei collegi professionali italiani hanno suggerito che
"un criterio ragionevole" per stabilire l'entità di una giusta
remunerazione potrebbe essere quello dei "parametri vigenti",
ossia "norme statali, fissate dal Ministro vigilante" (della
Giustizia, ndr). Pertanto, la legge potrebbe "stabilire una
presunzione in base alla quale, salvo prova contraria, il
compenso inferiore ai minimi stabiliti dai parametri vigenti si
presume iniquo", hanno concluso gli esponenti del Cup. (ANSA).