(ANSA) - ROMA, xx LUG - Dai cuochi ai tributaristi, dai
periti assicurativi agli interpreti, dai fotografi agli
osteopati. La Cna fa il punto, con l'Osservatorio nazionale
professionisti 2018, sul mondo dei professionisti non
ordinistici. Una platea che conta 334.019 persone,
professionisti in senso stretto che operano prevalentemente con
Partita Iva, è in aumento dal 2010 ed e' cresciuta ancora del
3,4% nel 2016, alla luce degli ultimi dati della Gestione
separata Inps.
Secondo un'indagine realizzata dalla Cna nel 2017, l'età
media è di 47 anni e oltre sei su dieci hanno aperto la propria
attività dopo il 2000. Il reddito medio dell'attività
professionale non supera i 20 mila euro annui per circa la metà
degli interpellati e in oltre il 44% dei casi è integrato con
attività diverse.
I professionisti si caratterizzano per l'alto livello
d'istruzione: quasi il 63% degli intervistati possiede la laurea
e nei servizi per il benessere i laureati raggiungono il 92%.
Otto professionisti su dieci, inoltre, hanno conseguito titoli
per l'esercizio della propria professione. Proprio la
deducibilità delle spese di formazione, insieme alla riduzione
dell'aliquota contributiva e alla riorganizzazione della
Gestione separata Inps sono le priorità da raggiungere secondo
questi professionisti.
In questo contesto il jobs act del lavoro autonomo è una
"presunta "rivoluzione" diventata una "grande incompiuta", per
la Cna Professioni che chiede al nuovo Governo di presentare un
provvedimento analogo e riassegnare le deleghe, ormai scadute.
"A sua volta incompiuto - aggiunge l'associazione - è il diritto
all'equo compenso: per rendere effettiva la norma servono atti
interpretativi e la definizione dei parametri di riferimento".