(ANSA) - ROMA, 24 OTT - "La decisione di inserire le norme
sull'equo compenso nelle prestazioni legali anche nella Legge di
Stabilità attesta, ancora una volta, la mancata volontà del
Governo e, in particolare, del Ministro della Giustizia di
risolvere il problema dei compensi dei non dipendenti". Lo si
legge in una nota di Consulta delle professioni della Cgil
nazionale, Filcams Cgil, Nidil Cgil e Agenquadri, secondo cui
"in questo modo si prosegue nella segmentazione di un mondo del
lavoro già fin troppo frammentato, con un'impostazione divisiva,
non contrattata con le parti sociali e con le associazioni, e
schiacciata sulle posizioni degli Ordini professionali. Crediamo
sia necessario lavorare per un equo compenso destinato a tutti i
professionisti e non solo per una categoria, nel solco della
proposta di legge 'Carta dei diritti universali del lavoro', che
attribuisce i diritti alla persona a prescindere dal contratto.
E - concludono Cgil, categorie e Agenquadri - riteniamo
indispensabile il coinvolgimento di tutte le parti interessate".
(ANSA).