(ANSA) - ROMA, 16 OTT - Professionisti iscritti ad Ordini e
Collegi in piazza a Roma, il 30 novembre, per reclamare
l'introduzione nell'ordinamento di un equo compenso per le
prestazioni. A decidere di rompere gli indugi i due organismi
che li riuniscono, il Cup (Comitato unitario delle professioni)
e Rete delle professioni tecniche (Rtp): "L'equo compenso non ha
nulla a che vedere con la reintroduzione delle tariffe minime
obbligatorie - affermano i due presidenti Marina Calderone ed
Armando Zambrano, contestando le "presunte criticità"
evidenziate dal Dipartimento delle politiche europee della
presidenza del Consiglio dei ministri a proposito del Disegno di
legge per la giusta remunerazione dei servizi professionali del
presidente della Commissione Lavoro del Senato Maurizio Sacconi
(Epi) - e, pertanto, non c'è alcun motivo per fermare l'iter
legislativo avviato in Parlamento per colmare il vuoto creatosi
a partire con le liberalizzazioni del 2006". Il testo,
proseguono, prevede di usare per determinare le soglie di
pagamento "i parametri ministeriali" che sono "fonti statali e
non atti delle professioni regolamentate, per cui è escluso che
possano essere qualificati come intese restrittive della
concorrenza". L'appuntamento per i Consigli nazionali aderenti
al Cup e alla Rtp, nonché per le rappresentanze territoriali, si
chiude la nota, "è fissato per il 30 novembre a Roma, dove è
stata organizzata una grande manifestazione a sostegno della
dignità dei professionisti", che esprimono la "volontà di andare
fino in fondo" in una "battaglia di civiltà giuridica". (ANSA).