(ANSA) - ROMA, 05 GIU - A tutti i lavoratori (a tempo
determinato ed indeterminato) impegnati a svolgere funzioni
elettorali presso i relativi seggi per le votazioni del
Parlamento nazionale o europeo, per le elezioni amministrative
comunali, provinciali e regionali (non ché in occasione delle
consultazioni referendarie) "la legge riconosce il diritto di
assentarsi per il periodo corrispondente alla durata delle
operazioni di voto, e di scrutinio". E di conservare "la normale
retribuzione", mentre in caso di assenza in giornate festive o,
comunque, non lavorative, scrutatori, presidenti di seggio,
segretari, rappresentanti dei partiti, di lista o di gruppo e
rappresentanti dei promotori di referendum "hanno diritto ad una
retribuzione aggiuntiva a quella normale, in base al Contratto
collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) di riferimento, o "ad una
giornata di riposo compensativo per ogni giornata trascorsa al
seggio". Lo chiarisce la Fondazione studi dei consulenti del
lavoro, in un approfondimento realizzato a pochi giorni dal voto
amministrativo dell'11 giugno. Le operazioni preliminari al
seggio, si legge, "iniziano generalmente alle ore 16 del sabato
per terminare dopo qualche ora": per tale giornata "il
lavoratore avrà diritto ad un giorno di riposo, oppure ad una
giornata intera di retribuzione normale". Medesimo criterio di
retribuzione ("quota giornaliera e non quota oraria"),
riferiscono i consulenti, "si applica alle giornate dedicate
alle operazioni di scrutinio che si protraggano anche oltre le
ore 24 del lunedì". (ANSA).