(ANSA) - PALERMO, 11 DIC - Dopo l'incontro promosso, nei
giorni scorsi, dall'assessorato regionale delle Attività
produttive sulla riorganizzazione del sistema camerale
nell'isola, e alla luce del verbale definitivo stilato ieri e in
cui sono state ufficializzate le varie posizioni, Confcommercio
Sicilia prende atto che tutti i rappresentanti delle
associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali che
hanno partecipato, nonché i presidenti della Camcom tuttora
operativi, hanno espresso il proprio dissenso in relazione agli
effetti che scaturiranno dall'attuazione della legge 23 luglio
2021, n. 106, articolo 54-ter. Confcommercio vuole che il
sistema camerale non venga modificato.
"L'orientamento da parte del mondo produttivo e lavorativo
siciliano è unanime - sottolinea il presidente regionale
Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti - e, a differenza di
quanto era stato ventilato nei giorni scorsi, tutti hanno
chiarito all'assessore Mimmo Turano quali possono essere i
presupposti per addivenire all'abrogazione della norma,
evidenziando le difficoltà che attraversano le attuali Camere di
commercio. Unioncamere, la cui posizione, espressa dal
presidente Pino Pace, era stata, non si capisce bene il perché,
contestata da alcune associazioni di categoria e che, però, sono
state smentite dalle affermazioni rese nell'incontro di cui
stiamo parlando, ha presentato un documento in cui si sostiene
che la legge potrebbe essere impugnata dinanzi alla Corte
costituzionale per una questione di legittimità, dal momento che
si presenterebbe irragionevole per disuguaglianza di trattamento
delle Regioni. Inoltre, la norma sarebbe irragionevole dal
momento in cui l'accorpamento previsto non sembrerebbe
soddisfare indicatori di efficienza ed equilibrio economico.
Questo significa, tra l'altro, che, in vista della nomina dei
commissari ad acta, il presidente della Regione, informato della
violazione dei suddetti principi provocati dalla
riorganizzazione disposta dalla legge in questione, dovrebbe
astenersi dal dare l'intesa al ministro. Confcommercio Sicilia
chiede che rimanga l'attuale sistema camerale e che per una
eventuale quinta Camera occorra valutare la sostenibilità
finanziaria". (ANSA).